Una delle Favole
al Telefono di Gianni Rodari. La leggo con le "lenti" del massone
Segretario.
Scena Prima
Oratore.
Un vecchio topo di biblioteca andò a trovare i suoi cugini, timidi
topolini che abitavano in solaio e non conoscevano ciò che c’era
fuori.
1°
Sorvegliante. Voi conoscete poco il mondo. Ma almeno sapete
leggere?
2°
Sorvegliante. (sospirando) Eh, tu la sai lunga.
1°
Sorvegliante. Per esempio, avete mai mangiato un gatto?
2°
Sorvegliante. (sospirando) Eh, tu la sai lunga. Ma da
noi sono i gatti che mangiano i topi.
1°
Sorvegliante. Perché siete ignoranti. Io ne ho mangiato più
d’uno e vi assicuro che non hanno detto neanche: Ahi!
2°
Sorvegliante. E che sapore avevano?
1°
Sorvegliante. Di carta e d’inchiostro, a mio parere. Ma
questo è niente. Avete mai mangiato un cane?
2°
Sorvegliante. Per carità.
1°
Sorvegliante. Io ne ho mangiato uno proprio ieri. Un cane
lupo. Aveva certe zanne... Bene, si è lasciato mangiare quieto
quieto e non ha detto neanche: Ahi!
2°
Sorvegliante. E che sapore aveva?
1°
Sorvegliante. Di carta, di carta. E un rinoceronte l’avete
mai mangiato?
2°
Sorvegliante. Eh, tu la sai lunga. Ma noi un rinoceronte non
l’abbiamo visto mai. Somiglia al parmigiano o al gorgonzola?
1°
Sorvegliante. Somiglia a un rinoceronte, naturalmente. E avete
mai mangiato un elefante, un frate, una principessa, un albero di
Natale?
Oratore.
In quel momento il gatto, che era stato ad ascoltare dietro un baule,
balzò fuori con un miagolio minaccioso. Era un gatto vero, di carne
e d’ossa, con baffi e artigli. I topolini volarono a rintanarsi,
tranne il topo di biblioteca, che per la sorpresa era rimasto
immobile sulle sue zampe come un monumentino. Il gatto lo agguantò e
cominciò a giocare con lui.
Maestro
Venerabile. Tu saresti il topo che mangia i gatti?
1°
Sorvegliante. Io, Eccellenza... Lei deve comprendere... Stando
sempre in libreria...
Maestro
Venerabile. Capisco, capisco. Li mangi in figura, stampati nei
libri.
1°
Sorvegliante. Qualche volta, ma solo per ragioni di studio.
Maestro
Venerabile. Certo. Anch’io apprezzo la letteratura. Ma non
ti pare che avresti dovuto studiare un pochino anche dal vero?
Avresti imparato che non tutti i gatti sono fatti di carta, e non
tutti i rinoceronti si lasciano rosicchiare dai topi.
Oratore.
E in un boccone il gatto mangiò il topolino che stava fuori dal
mondo.
(continua)
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