La luce, nel nostro mondo, crea
l’ombra. Mentre l’ombra non può creare la luce.
Quando la luce colpisce un corpo ne
illumina la superficie che riceve la luce, mentre la parte opposta
resta buia.
Forse non è corretto dire che la luce
colpisce un corpo. E’ meglio dire: quando un corpo viene immerso
nel flusso della luce, la sua faccia esposta al flusso viene
illuminata, mentre la faccia opposta rimane buia.
Quindi il buio è assenza di luce. Ma
luce non è assenza di buio. Perché è la luce che crea il buio.
Per creare il buio la luce ha bisogno
di un corpo da illuminare.
Il corpo immerso nel flusso luminoso ha
una parte illuminata e l’altra no. Se paragoniamo la Luce al Bene
possiamo dire che il Male nasce dal Bene, ma il Bene non nasce dal
Male. Come il flusso di Bene colpisce un essere, ne illumina la parte
esposta al flusso, ma contemporaneamente ne oscura l’altra parte.
Le due tendenze dell’uomo alla spiritualizzazione ed alla
materializzazione, le virtù ed i difetti. Senza virtù non ci
sarebbero vizi. Ciò non vuol significare che le virtù sono
suscitate dai vizi.
Per analogia possiamo dedurre che nel
mondo binario, nel mondo della manifestazione, il Signore, che l’atto
della creazione ha unito indissolubilmente alla Sua opera, è colui
che dà origine al Diavolo.
Il Diavolo è la controfigura, la
controparte del Signore.
Sul piano terreno senza Signore non ci
sarebbe Diavolo., come senza la luce non ci sarebbe l’ombra.
Ritorniamo al corpo in mezzo al flusso
di luce. Questo corpo, tutti i corpi, hanno una parte illuminata ed
una in ombra.. Perché, anche se si vuol condividere,
speculativamente, la luce come un qualche cosa d’immateriale, nel
piano della manifestazione essa n essere soggetta alla caratteristica
duale che è propria del mondo della manifestazione o mondo binario.
Questo corpo, il nostro corpo, ci
costringe con la sua parte in ombra a desiderare ciò che è utile, o
comodo, oppure gratificante; mentre con la sua parte illuminata ci
porta a desiderare il bello, il giusto, il vero. Anche con qualche
sacrificio.
Potremmo anche chiamare anima la parte
illuminata e materia la parte in ombra, ma non dimentichiamo che ciò
che è illuminato è un “quid unicum”, inscindibile anche se ha
contemporaneamente tendenze diverse e contrapposte.
D’altra parte qualcuno non ha forse
detto che anima e materia sono due facce della stessa unica cosa?
Ed ecco il problema che si pone
all’iniziato: come e cosa fare perché nell’uomo anche i desideri
della parte materiale siano volti alla reintegrazione?
La massoneria ci offre con la sua
tradizione gli strumenti per lavorare al nostro miglioramento ed alla
nostra reintegrazione.
Possiamo tentare di dare una risposta
all’interrogativo riprendendo l’esempio della luce. Un corpo
immerso e colpito da un flusso di luce crea una zona d’ombra.
L’iniziato prende a poco a poco coscienza di questo, e del
conseguente desiderio di realizzare nella pratica la virtualità
della iniziazione massonica. Questa presa di coscienza e l’uso
degli strumenti e del metodo muratorio porta l’iniziato a
trasformarsi a poco a poco in un corpo di cristallo trasparente che
lascia passare la luce.
Questa è la realizzazione
dell’iniziazione: la pietra grezza è diventata pietra cubica
levigata, la Grande Opera è compiuta.
Un aiuto alla speculazione su tutto
questo può essere dato dalla meditazione della radice della parola
“cristallo”.
Il rendersi trasparente come cristallo
può essere anche detto, in termini diversi, “essere colpito dalla
Grazia”. Ma tenendo conto che spesso nel linguaggio delle religioni
i colpiti , i beneficiati dalla Grazia sono esseri in attesa passiva,
mentre farsi “cristallo” è operazione esclusivamente attiva.
*
E per l’anima il male è questo
venir meno, generatore di tenebra. Tale, il male primo.
La tenebra è qualcosa che ne
precede. E la natura del male non sta nella materia, ma prima della
materia (cioè nella cessazione della tensione spirituale che ha
dato origine alla materia).
Plotino
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