sabato 3 dicembre 2016

Demian di Hermann Hesse 1

Mio padre aveva l'abitudine di appuntarsi le riflessioni che nascevano dalle letture che l'hanno coinvolto.
Appunti dopo la lettura di Demian, romanzo di Hermann Hess.

Seconda lettura

Appunti presi durante la seconda lettura di Demian21 ottobre 2003

La via dell'interiorità è il cercare in se stesso. Essere se stessi.

Il maestro è sempre e soltanto una guida temporanea, provvisoria, utile per un dato momento, per una data problematica. Superato il momento, risolta la problematica, l'eventuale cordone ombelicale che può essersi formato, deve essere troncato.

Più che dei maestri, noi possiamo avere dei fratelli maggiori, utili in alcune circostanze per una possibile maggiore esperienza; l'unico vero maestro è solo quello che dorme dentro di noi. E non è facile svegliarlo.

Niente ci disturba di più che seguire la via che conduce nel profondo della nostra interiorità. Il primo passo della via iniziatica è scendere nella propria interiorità e prendere coscienza delle proprie contraddizioni e dei propri difetti. Successivamente la via porta a incontrare sé stessi anche se in principio non ci si riconosce.

La ricerca porta ad un aumento del senso di autoresponsabilizzazione. Prima o poi essa porta a superare i tabù. Ad ogni passo in avanti sulla nostra strada personale, muore in noi un qualche cosa ma contemporaneamente nasce in noi un qualche cosa d'altro.

La via non è uguale per tutti; essa è strettamente personale.

La ricerca trasforma la fede in conoscenza e il fedele in ricercatore.
Il ricercatore è destinato alla solitudine quando percorre la via; egli è sempre e soltanto un viandante solitario. Importanza dell'autocritica perché è sempre difficile venire al mondo.

(dal cap. VI - La lotta di Giacobbe, pag. 131 ed. B.U.R.)
Non esisteva altro dovere per gli uomini illuminati al di fuori della ricerca di sé stessi, dell'autoconoscenza, di procedere a tentoni sul proprio cammino, senza curarsi della sua direzione. Era una certezza sconvolgente, il risultato più proficuo di quell'esperienza. ... Il vero obiettivo per ciascuno è trovare il proprio destino, ... non scelto arbitrariamente, e viverlo dentro di sé, in tutto e per tutto.

Interpretazione storicistica del mito di Caino e Abele che non è per nulla in alternativa con l'interpretazione esoterica che Hesse dà in Demian.

Abele rappresenta l'umanità che è ancora nella fase in cui l'uomo vive di caccia, della raccolta di frutti e radici, e anche di animali allevati alla meglio. Le poche coltivazioni sono rudimentali se non addirittura casuali.

Caino invece rappresenta l'umanità nell'immediato stadio successivo d'evoluzione. L'uomo vive sopratutto coltivando la terra, allevando sistematicamente certe specie di animali per ricavarne carne, latte, lana pelle, ed ha cominciato ad esercitare i mestieri collaterali dell'agricoltura, dando origine ad una artigianato che, benché primitivo, conosce già l'arte del tessere, la lavorazione del ferro per mezzo del fuoco, l'uso del legno sia per costruire gli edifici che per produrre suppellettili e mobili. Inizia un periodo di civiltà più evoluta e l'umanità di questo periodo subentra a quella precedente. La storia biblica simboleggia il fatto con l'uccisione di Abele da parte di Caino.
Nessuno, quindi, tocchi Caino, e il segno sulla fronte lo distingue dagli uomini precedenti.

Sul piano binario della Manifestazione, ogni cosa è effetto della doppia polarità, base indispensabile per la Manifestazione, che è binaria per natura. Anche la divinità, che non può essere non presente nella Manifestazione perchè oltre esserne creatrice ne è anche la vita, ha una doppia polarità, quindi un aspetto duplice, positivo e negativo allo stesso tempo.

La dualità è la caratteristica fondamentale dell'Atto creativo e tutto nella Manifestazione è duale. Il Principio creatore, che ha creato con la sua stessa sostanza, ha potuto compiere l'Atto creativo in quanto si è espresso attraverso un campo energetico formato da due poli contrapposti ma complementari.

Il simbolo cristico rappresenta la forza evolutiva, che è un aspetto della Forza creatrice. Al ricercatore non interessa tanto l'eventuale aspetto di una possibile incarnazione umana (anche perché ogni uomo è di per sé stesso un'incarnazione di questa Forza) quanto il fatto che la Forza creatrice, creando, è rimasta nella propria Creazione per mantenerla vitale ed efficiente. Questo è il significato del simbolo della Croce: la divinità è indissolubilmente legata ai quattro bracci della croce cosmica, i quattro elementi.

Evoluzione: successione di momenti di equilibrio dinamico, a livelli sempre più elevati.

Le cose che vediamo ... sono le stesse cose che abbiamo in noi. Non c'è altra realtà salvo quella che abbiamo dentro di noi.

Quello che ci disturba negli altri è sempre un qualcosa che è anche dentro di noi. Ciò che non esiste in noi - scrive Hesse - non può turbarci.

L'adorazione del fuoco è quasi sempre un atto fideistico. Ma chi usa l'osservazione del fuoco come ausilio per le proprie meditazioni può suscitare in sè stesso ciò che è ancora allo stato latente.

L'osservazione della natura attraverso le immagini degli elementi dell'Acqua e del Fuoco, le immagini delle forme vegetali, delle radici, delle venature della pietra, delle forme della pietra stessa, può suscitare sensazioni e correnti di forze simpatiche con sintonie che possono gradualmente portare verso certe verità. Lentamente l'osservatore supera le insufficienze proprie che gli impediscono il completo accesso ai regni della Natura, entra nella natura stessa e tende a farne parte. Prende allora coscienza che la forza divina della natura è anche in lui. Si tratta allora di renderla attiva ed operante come fecero gli ermetisti del XVI secolo.

Certo - scrive Hesse - in ognuno di loro c'è la potenzialità dell'uomo, ma solo quando la si intuisce, quando s'impara a prenderne coscienza, le potenzialità si attuano.

Effetti positivi dell'abbinamento di due attività che possono essere complementari fra di loro: meditazione e passeggiata (specie se in un ambito naturale).

Potenza in essere del pensiero.

Il caso non esiste. Esistono le forze del pensiero degli uomini, di tutti gli uomini. Suscitando e sapendo esercitare la forza del pensiero si può influire sui fatti della vita. Ma pochissimi sono in grado di farlo. La stragrande maggioranza emette pensieri che poi, incontrollati e indipendenti, vagano senza alcun indirizzo e seguono senza controllo i più disparati percorsi, determinando confusioni e scontri. Cosa che noi chiamiamo caos o fato.

Può esserci però una non voluta influenza dei karma personali e collettivi?

L'amore si potenzia e si consolida per mezzo della contemporaneità di sesso e sentimenti. Sesso e amore formano un connubio sacro e indissolubile; sesso senza amore è solo vizio e nient'altro.

La morale segue l'evoluzione umana. Perciò non può essere cristallizzata e imbalsamata dal moralismo di una data epoca.


(continua)

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