Ulisse è stato elevato Maestro Libero Muratore.
La Loggia di Ulisse ha l'usanza di indire una seconda Tornata in Terzo Grado affinché il neo-Maestro possa riflettere con più calma. La Tornata è preceduta da un suo soggiorno nel Gabinetto di Riflessione.
Il
Vecchio Copritore accompagna Ulisse nel Gabinetto di Riflessione e lo
lascia lì, solo.
«Parlare
con chi? Con me stesso?» ribatte tra sé e sé, un po’
imbarazzato, Ulisse.
Bisogna
infatti sapere che Ulisse ha un compagno inseparabile del quale non
ha mai parlato con nessuno. In certe situazioni infatti lui “sente”
dentro sé la presenza di una specie di alter-ego che gli parla come
fosse un interlocutore qualsiasi, una specie di Grillo parlante; e,
come il vero Grillo parlante, è un interlocutore pedante e noioso.
Ulisse non ha mai confidato ad altri questa presenza spesso
ingombrante e inopportuna: «Come posso dire agli altri che sento
delle voci? – teme Ulisse – Non sono mica Giovanna d’Arco».
«Tutti
sentono voci, appena appena siano in grado di percepire qualcosa –
si ode la voce del suo doppio, Ulisse-2 – Probabilmente anche il
Vecchio Copritore più degli altri. E non paragonarmi al Grillo
parlante che Pinocchio spiaccica sul muro con un martello. Anche tu
potessi spiaccicarmi io ritornerò sempre, perché io sono te».
«Tutti
sentono delle voci?» chiede Ulisse.
«Sì,
tutti! – conclude Ulisse-2 – Se uno non le ode significa che è
lui ad essere sordo e non possiede nessuna capacità introspettiva».
«Tu
hai percorso il cammino per così dire “istituzionale” del Libero
Muratore. – continua Ulisse-2 – Sei stato Apprendista senza la
possibilità di intervenire ritualmente. Poi sei passato Compagno di
Mestiere, invitato a rielaborare il tuo lato femminile e ad affinare
le tue capacità intuitivo-razionali con la comprensione tipica del
femminino. Infine sei stato elevato Maestro con il compito di una
nuova sintesi umana che superasse le divisioni e le separazioni che
sono nella tua interiorità.
Ma
la nuova sintesi non ti deve far dimenticare ciò che sei stato e ciò
che sei. Sei un uomo in carne ed ossa, non un prestigiatore pazzoide.
Hai carne e spirito: se butti la carne butti via te stesso. Tieni la
tua materia, mantieni i tuoi istinti. Gli istinti sono
indispensabili, anche se non tutti. Vanno “rivisti”, ripresi e in
un certo senso “riciclati”, non rifiutati e compressi».
«Ferma,
ferma. – ribatte in fretta Ulisse – Adesso non dirmi che mi debbo
tenere i bassi istinti! Ma è un andar contro tutti gli insegnamenti
ricevuti. Non mi è sempre stato detto: elimina i bassi istinti,
distruggili altrimenti non potrai elevarti?»
«Ulisse,
non far finta di non capire! Il nuovo Maestro non distrugge gli
istinti. E come potrebbe senza distruggere se stesso? Invece in un
certo senso “ricolloca” i suoi istinti bassi. Infatti il Massone
non cerca la santità (se così fosse dovrebbe trovare altre vie). Il
Massone come erede degli antichi costruttori non rigetta la materia,
ma la rimpasta e la rifinisce. Le fondazioni della costruzione,
fabbricate con solida materia, vengono posate proprio là dove la
materia-terreno è più solida e robusta.
E ricordati, caro Ulisse,
che la pietra del Libero Muratore non è liscia e polita: le pietre
troppo lisce non potrebbero far presa le une con le altre. Le pietre
debbono essere sì squadrate ma restare con la superficie scabra in
modo che possano rinsaldarsi con le loro scabrosità».
(continua)
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