Il Viaggio di Ulisse sta per concludersi.
La Loggia è stata aperta in Grado di Apprendista e sta per terminare l'apertura dei Lavori in Grado di Compagno.
Ulisse forse per la prima volta comprende l'unione di Forza e Bellezza, sulla quale come Compagno d'Arte (o Compagno di Mestiere) dovrà lavorare nelle sue interiorità.
«...L’Immaginazione valida invece va
abbinata alla Forza.
La Forza è diretta. Ha una direzione e
quella segue. Va dritto, non sa deviare. L’hai già incontrata la
prima volta in cui hai bussato alla porta della Loggia».
Ulisse è pronto a ribattere: «Non
ricordo questa brutalità della Forza».
«Non
puoi ricordarlo – spiega Ulisse-2 – perché il nostro Rituale qui
è molto succinto. Altri Rituali invece
sono più chiari. Nel Rituale Emulation dopo il giuramento il Maestro
Venerabile spiega al neofita: I pericoli ai quali siete
sfuggito sono quelli di essere trafitto e strangolato, perché,
quando siete entrato nella Loggia, questa spada venne puntata contro
la parte sinistra del vostro petto nudo, per cui, se vi foste
temerariamente gettato in avanti, sareste stato complice della vostra
morte facendovi trafiggere, perché il Fratello che la brandiva
sarebbe rimasto immobile, facendo il suo dovere.
Qual è il senso della spiegazione se non quello di indicare che la
Forza indirizzata verso una certa direzione, si muove solo verso
quella direttrice?».
«Te
l’hanno pur detto – continua Ulisse-2 – che se colpisci una
pietra con il solo mazzuolo puoi solo spaccarla, se il colpo è
abbastanza potente; altrimenti la scalfisci. Se devi lavorar di fino
hai bisogno dello scalpello, che “controlla” la direzione della
Forza, permettendo non di scheggiare la pietra, ma di scolpirla, il
che non è lo stesso.
Ecco perché la Forza deve essere
sempre accompagnata dalla Bellezza».
Ulisse ribatte che ne è consapevole,
ma Ulisse-2 continua.
«Ascolta, è una questione importante.
Forza e Bellezza debbono collaborare, altrimenti l’azione è
bloccata. Tra poco, appena sarai entrato in Loggia come un
Apprendista postulante il Secondo Grado, dovrai compiere alcuni
viaggi.
Prima di partire il Maestro Venerabile ti spronerà a
conseguire una conoscenza più sottile: “alla Forza
dell’Intelletto – ti dirà – dovrete aggiungere la
Bellezza dell’Immaginazione”. Non ti dirà invece una cosa
che dovrebbe essere scontata, ma non sempre lo è: che Forza e
Bellezza debbono cooperare, altrimenti la loro unione diventa inutile
e sterile».
«Ovvio»
osserva Ulisse.
Ma Ulisse-2 lo mette in guardia.
«Attento Ulisse. Non essere troppo
facilone e perentorio. Dire che Forza e Bellezza devono cooperare è
detto bene ed è “bello” dirlo. Ma la cooperazione non è facile.
L’Intelletto cerca di comprendere concetti e pensieri ed
elaborarli, l’Immaginazione elabora liberamente certi pensieri ed
esperienze e lo fa al di fuori di esperienze pratiche. Se
l’Immaginazione ti proponesse l’Ouroboro, il serpente che si
mangia la coda, come simbolo sul quale riflettere, e
contemporaneamente l’Intelletto ti suggerisse che è una
raffigurazione impossibile perché non esiste nessun serpente tanto
stupido da mordersi la coda, allora la validità del simbolo sarebbe
compromessa e il simbolo rimarrebbe muto».
«Ulisse – continua Ulisse-2 –
questa è una situazione limite, ma è molto frequente la possibilità
che l’Intelletto o la ragione intacchino la validità di un simbolo
semplicemente suggerendo che sia inutile riflettere sopra qualcosa
di troppo vago o di logicamente impossibile».
Ulisse riflette a voce alta. «Deve
esserci da qualche parte un punto cui riferirsi. Come potrei salire
sulla scala senza un punto di riferimento?».
«Fulcro – riprende il suo
inseparabile compagno – si chiama fulcro, non ricordi? Ma stai
attento, Ulisse, tu non sei la leva di Archimede, che ha bisogno di
un punto di appoggio altrimenti non può funzionare. Devi
semplicemente concentrarti sul tuo centro di gravità, che non è il
punto dove si applica il peso che ti vuol portare verso il basso. E’
una specie di punto di configurazione o di identità che tiene unite
tutte le parti che messe assieme formano l’uomo Ulisse».
«Quindi anche te! - ribatte piccato
Ulisse.
«Certamente! - risponde un po’
pomposamente Ulisse-2 – io, te, tutti noi (anche gli altri Ulisse
che tu ancora non conosci) partiamo proprio da lì».
La porta si apre silenziosamente. È il
Vecchio Copritore: «Ulisse, andiamo. E’ ora».
Ulisse esce. Ulisse-2 fa in tempo ad
esortarlo velocemente: «Non pensare al futuro basandoti su ciò che
sei ora. Magari non te ne sei accorto, ma sei già un po’ diverso e
i tuoi pensieri rischiano di diventare elucubrazioni sterili».
«Bisognerebbe sostare nel Gabinetto di
Riflessione prima di ogni Tornata»
gli risponde silenziosamente Ulisse.
Il Vecchio Copritore, ora Esperto, gli
consegna un Regolo di 24 pollici:
«Ulisse, cominciamo. Appoggia il
Regolo sulla spalla sinistra. Hai già il tuo grembiule da
Apprendista. Ricordati che il Rito che stai per affrontare
simbolicamente si indica come passaggio dalla Perpendicolare alla
Livella. Vai alla porta e bussa».
Ulisse va, e bussa tre volte alla porta
chiusa: ● ●
●
(fine)
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