Nella Sala dei Passi Perduti, in attesa dell'inizio di una Tornata di Loggia, il Vecchio Copritore continua la sua affabulazione in risposta ad una domanda di un Giovane Apprendista sul Grande Architetto dell'Universo.
E' una risposta - se vogliamo - scandita in sette tappe, ma qui il numero sette compare solo casualmente.
Terzo scalino. Sovrappopolamento
Sono passati
molte migliaia di anni dalla scena precedente: nel pianeta Terra
siamo circa nel 22000 d. C.
VJ-23X guardò la mappa tridimensionale
della Galassia, e disse: “Mi chiedo se non siamo ridicoli a
preoccuparci tanto della faccenda”.
MQ-17J scosse la testa. “Non credo.
La Galassia sarà completamente abitata tra cinque anni, con
l’attuale velocità di espansione. Diventerà un luogo
sovrappopolato”.
VJ proseguì: “Esito a presentare un
rapporto pessimistico al Consiglio Galattico”.
MQ rispose: “Bisogna smuoverli un
po’. Dobbiamo smuoverli”.
VJ sospirò. “Lo spazio è infinito.
Cento miliardi di galassie sono là a portata di mano. Anche di più”.
“Cento miliardi non sono l’infinito.
Rifletti! Ventimila anni fa, l’umanità ha imparato ad utilizzare
l’energia delle stelle, e pochi secoli dopo divennero possibili i
viaggi interstellari. L’umanità ha impiegato un milione di anni a
riempire un piccolo mondo, e poi soltanto quindicimila anni per
riempire il resto della Galassia. Adesso, la popolazione raddoppia
ogni dieci anni…”
VJ: “Di questo dobbiamo ringraziare
la longevità”.
“La longevità esiste e dobbiamo
tenerne conto. Ammetto che ha il suo lato negativo, questa longevità.
L’AC Galattico ha risolto molti problemi per noi, ma nel risolvere
il problema di come prevenire la vecchiaia e la morte, ha disfatto
tutte le altre sue soluzioni”.
“Eppure non vorrai abbandonare la
vita, suppongo”.
“Niente affatto” ribatté MQ-17J,
smorzando subito la sua affermazione con un: “Non ancora. Non sono
ancora abbastanza vecchio. Tu, quanti anni hai?”
“Duecentoventitré. E tu?”
“Sono ancora sotto i duecento. Ma per
tornare al mio punto: la popolazione raddoppia ogni dieci anni. Una
volta che questa galassia sarà piena, ne avremo riempita un’altra
in dieci anni. Altri dieci anni, e ne avremo riempito altre due. Un
altro decennio, e ne avremo riempite altre quattro. Fra cento anni
avremo riempito mille galassie. Fra mille anni un milione di
galassie. Fra diecimila anni l’intero universo conosciuto. E poi?”
VJ replicò: “Come questione
collaterale esiste il problema del trasporto Mi chiedo quanta energia
stellare ci vorrà per spostare intere galassie d’individui da una
galassia all’altra”.
MQ, pensieroso: “Oggi l’umanità
consuma due unità di energia stellare per anno”.
VJ: “La maggior parte di essa va
sprecata. Dopotutto, la nostra galassia da sola riversa fuori un
migliaio di unità di energia stellare per anno e noi ne usiamo
soltanto due”.
“D’accordo. Ma anche con
un’efficienza maggiore potremo solo allontanare la fine. La
necessità di energia crescono velocemente. Esauriremo l’energia
ancora prima di popolare tutte le galassie”.
VJ: “Dovremo fabbricarci nuove stelle
partendo dal gas interstellare”.
“Davvero? Oppure dal calore
dissipato?” chiese MQ sarcastico.
“Potrebbe esserci qualche maniera per
invertire l’entropia. Dovremmo chiederlo all’AC-Galattico”.
VJ non intendeva parlare seriamente, ma
MQ tirò fuori dalla tasca il suo collegamento-AC e lo mise sul
tavolo.
“Proviamo” disse. “E’ qualcosa
che la razza umana un giorno dovrà affrontare”.
MQ si soffermò un attimo a chiedersi
se un giorno, durante la sua vita pressoché immortale, sarebbe
riuscito a vedere l’AC-Galattico. Si trovava – per quanto ne
sapeva - su un piccolo pianeta tutto suo, con una ragnatela di raggi
di forza che trattenevano la materia, all’interno della quale
impulsi mesonici (non sapeva immaginarseli meglio) avevano preso il
posto degli antichi circuiti integrati.
MQ chiese d’un tratto al suo
collegamento-AC: “L’entropia potrà mai venir rovesciata?”
L’AC-Galattico rispose dopo qualche
tempo con una voce, un po’ metallica, che uscì dal piccolo
collegamento sulla scrivania. Una sola risposta, cinque parole
scandite lentamente:
DATI
INSUFFICIENTI PER RISPOSTA SIGNIFICATIVA.
(continua)
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