venerdì 25 novembre 2016

Uguaglianza

Riporto una tavola che molti anni fa mio padre tenne in Loggia.

Nel trinomio Libertà – Uguaglianza – Fratellanza che orna i nostri templi il concetto di uguaglianza non è dei più facili.

Spesso mi sono chiesto se quando lavoriamo in camera d’apprendista siamo tutti effettivamente uguali. E’ l’apprendista uguale al compagno? E’ questi uguale al maestro? Può cioè esserci uguaglianza effettiva dove esiste una gerarchia spirituale?

Come ormai mi è di consuetudine quando l’astrattezza della speculazione mi conduce in un vicolo cieco, mi rivolgo alla maestria della natura per verificare se l’uguaglianza è un fatto naturale chiaramente riscontrabile. Purtroppo debbo constatare che in natura l’uguaglianza non esiste. Sia nel regno vegetale, che in quello animale, che in quello umano, la pianta, l’animale o l’uomo nascono con un patrimonio genetico diverso da qualsiasi altra pianta, animale o uomo della stessa specie o razza o addirittura della stessa famiglia. Ma non solo il patrimonio genetico non è uguale per tutti, ma lo stesso ambiante dove la pianta, l’animale o l’uomo crescono e si sviluppano non è uguale per tutti. Le condizioni ambientali influiscono sulla crescita e sulla maturazione, e nel caso dell’individuo umano effetti diversi possono manifestarsi per la maggiore o minore presenza nell’ambiente di crescita del calore degli affetti familiari.

Tutte queste considerazioni ci dicono che proprio la natura sembra indicarci che l’uguaglianza non esiste. Purtuttavia nella stessa natura è stato osservato un fenomeno biologico particolare: la “regressione verso la media”. E’ stato osservato per esempio che da due genitori di intelligenza superiore alla media possono nascere figli che, se ereditano la caratteristica dell’intelligenza per meno del 100% di quella dei genitori, la loro intelligenza, pur essendo ancora superiore alla media, sarà in misura inferiore a quella dei genitori avvicinandosi alla media degli altri individui, che è inferiore. Questo potrebbe significare che, pur non esistendo l’uguaglianza in natura, la natura tende a mediare i valori di disuguaglianza ed a ridurre le differenze.
Da questo fenomeno di “regressione verso la media” deriva un insegnamento profondo: l’uguaglianza non esiste, bisogna saperla costruire. Dobbiamo pertanto essere capaci di farci uguali, dobbiamo voler essere uguali eliminando le discriminazioni per inferiorità o superiorità.

Questo forse lo sentiamo meglio quando desideriamo sentirci uguali a coloro che consideriamo superiori a noi. Ma dobbiamo maggiora mente sentirlo e desiderarlo anche nei confronti di coloro che non sono ancora pervenuti al nostro livello. Vincere la presunzione verso coloro che riteniamo inferiori può aiutarci a superare eventuali complessi di inferiorità verso coloro che noi riteniamo superiori. La reciprocità nei rapporti di loggia è reversibile ed è per questo che ogni fratello deve compiere nel suo interiore una volontaria “regressione verso la media”. Azione volontaria in quanto può esplicarsi solo se il fratello intende il valore del trinomio nel suo insieme ed alla luce del concetto “Diritto – Dovere” che un massone dovrebbe sempre avere presente in sé, in ogni momento. Ed è proprio in tal modo che si ha anche la verifica che solo nella Libertà può nascere l’Uguaglianza.

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