martedì 11 agosto 2015

Buio 1

La citazione di Emerson, riportata ieri, è stata posta da Isaac Asimov all'inizio del racconto breve Notturno, scritto nel 1951 e considerato uno dei più bei racconti di fantascienza.
La storia si svolge su un lontano pianeta illuminato da sei soli, che gode quindi di un eterno giorno e continuo clima mite. Gli abitanti di quel pianeta non hanno mai visto il cielo buio e hanno sviluppato congeniti e insopportabili timore, panico e fobia del buio stesso.
Una setta religiosa sostiene che, se dovesse arrivare il buio, la civiltà terminerebbe; ed effettivamente nella storia archeologica si trovano a intervalli di circa duemila anni tracce di incendi catastrofici che sicuramente hanno distrutto le civiltà del tempo.

Alcuni scienziati sono giunti alla conclusione, sulla base della legge di gravitazione universale, da poco scoperta, che ogni duemila anni, mentre cinque soli sono sotto l’orizzonte e non sono quindi visibili, una luna, non individuabile nella luce del continuo giorno, causa un’eclisse totale su tutto il pianeta dell’unico sole in cielo, permettendo l’apparizione delle stelle.

L’evento (il buio e le stelle) provoca il crollo della civiltà: una autodistruzione originata dalla follia dell’uomo di quel pianeta che, incapace di reggere la visione del notturno cielo stellato, impazzisce.
PS - Consiglio la lettura preventiva della novella di Asimov facilmente reperibile con una breve ricerca in rete.

* * *      * * *      * * *

Pensieri iniziali

Rituale GOI
M. Ven. Fratello 1° Sorvegliante, che cosa chiedete per il Candidato?
1° Sorv. La Luce, Maestro Venerabile.
M. Ven. Che la Luce sia al terzo colpo del mio Maglietto (Colpi lenti ).


Rituale Emulation
M. Ven. Avendovi tenuto per parecchio tempo nell’oscurità, qual è, al momento, il desiderio predominante del vostro cuore?
Candidato (il 2° Diacono suggerisce) La Luce.
M. Ven. Fratello 2° Diacono, restituite al Candidato questa benedizione.


Rituale Duncan
M. Ven. Fratelli, allargate le mani e assistetemi a portare il nuovo fratello alla luce.
I fratelli circondano l'altare e fanno il segno “duegard” di Apprendista.
M. Ven. Nel principio Dio creò i cieli e la terra. La terra era informe e vuota, le tenebre coprivano la faccia dell'abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque. Dio disse: «Sia luce!» E luce fu.
All'ultima parola “luce” il 1° Diacono fa cadere la benda dagli occhi del candidato e gli toglie il cappio dal collo....

Il buio.
Cosa è il buio?
L’intellettuale lo definisce come “assenza della luce”. Cioè non lo definisce affatto.
In genere infatti dire di qualcosa che è la mancanza di qualcos’altro non è una definizione. La definizione sana, onesta, vera, è quella che ti permette di capir subito di cosa si parla. Così se io definisco un triangolo come un poligono con tre lati, sapendo cosa è un poligono e cosa è un lato so subito cosa è un triangolo.
Ma... “buio”?
Beh, parlandone come assenza di luce, posso sapere cosa è il buio?
Certo - risponde qualcuno - Se è buio tu non puoi vedere.
Ma io non vedo anche se sono in una nebbia fittissima, eppure non è buio. Non vedo nemmeno se sono in quelle camere delle stazioni termali sature di vapore. Eppure non sono buie.
Ma se è buio – ribatte quel qualcuno – è tutto nero e non vedi nulla, mentre in mezzo alla nebbia vedi sempre qualcosa.
E se invece di nero è marrone molto scuro? O blu molto scuro? Anche in questo caso non vedi, ma è buio? E se sono abbagliato da una forte luce non vedo, ma è buio?
E... se fossi cieco? Non potrei vedere anche se non c'è il buio.
Capirete che su questa strada si potrà andare avanti per molto senza però raggiungere risultati apprezzabili.
Noi, quasi geneticamente, crediamo che la luce sia la condizione “normale” del nostro mondo e che l’anomalia sia il buio.
Ma non sappiamo comprendere né capire, né con la ragione né con l'intuizione: né con la Forza né con la Bellezza.
La Forza ci dice che la luce è una radiazione elettromagnetica con lunghezza d’onda compresa fra 350 e 750 nanometri (un nanometro è un milionesimo di millimetro, quello che fino a pochi anni fa veniva chiamato micron). Le radiazioni con lunghezza d’onda inferiore a 350 o superiori a 750 non sono luce. Sono allora buio?
La Bellezza ci dice che le radiazioni al di fuori dell’intervallo suddetto non sono buio, perché sono esattamente la stessa cosa delle radiazioni all’interno dell’intervallo e tra queste e quelle l’unica differenza è la lunghezza d’onda1.
Quindi è insoddisfacente parlare di luce e di buio: la fisica ci insegna che luce e buio sono la stessa cosa, con una sola piccola differenza nella lunghezza d’onda.
Deve intervenire la Sapienza per risolvere una dualità che pare pure artificiosa; la Sapienza, che per sua natura è salita e sale continuamente sulla scala curva.
La natura ha dotato gli animali, e quindi pure l’uomo, di un organo capace di cogliere proprio quelle particolari onde che noi chiamiamo luce, e di non cogliere le altre (il buio). E quindi sul pianeta terra luce è ciò che ci fa vedere e buio è ciò che non ci fa vedere, con confini tra il vedere e il non vedere estremamente individuali.
Ma se passiamo dalla fisica ad altro, il discorso è diverso, molto diverso. Infatti se fisicamente luce e buio sono la stessa cosa, simbolicamente la situazione è diversa. Molto più complessa.
La luce è collegata al vedere e il buio al non vedere.
Simbolicamente la contrapposizione resta: vedere e non vedere, luce e buio, luce e tenebre.
Simbolicamente l’uomo ha collegato il vedere fisico anche al vedere psicologico, animico, spirituale, e così via: vedere è conoscere, sapere; non vedere è non conoscere, non sapere. Il vedere spirituale viene fortemente legato al bene e il non vedere spirituale al male.
Ecco quindi che il contrasto luce e buio si trasforma nel contrasto gnoseologico conoscenza e ignoranza, e nel contrasto etico (drammatico) bene e male.
Ma se il contrasto fisico non esiste, allora che si può dire degli altri contrasti? Potremmo forse dire che conoscenza e ignoranza sono la stessa cosa? E che bene e male sono la stessa cosa?
La domanda è forte. Io credo che nel cammino si dovrà giungere ad una tappa (che probabilmente sarà un percorso piuttosto che un punto ben precisato e certamente non sarà nemmeno in questo piano) dove il caminante2 comprenderà la limitatezza dei contrasti e la necessità di superarli. Invece in questo piano, dove attualmente siamo, è molto pericoloso affermare tout court la necessità di superare il contrasto bene-male, perché temo inevitabilmente diventi una non-scelta che al contrario fa scegliere l’alternativa peggiore.


NOTE
 
1  Esistono animali che “vedono” al di fuori dell’intervallo indicato: per esempio le api vedono l’ultravioletto (lunghezza d’onda maggiore di 750) e altri l’infrarosso (lunghezza d’onda minore di 350). Del resto, anche noi percepiamo l’ “assenza di luce”: ci scaldiamo e cuociamo cibi all’infrarosso e ci bruciamo all’ultravioletto (le scottature per esposizioni eccessive al sole).
2 Uso il termine spagnolo caminante (invece di camminatore, viaggiatore, viandante) perché emotivamente mi colpisce molto più degli altri e mi ricorda quel profondo senso di libertà e di ricerca interiore che emerge dal Caminante no hai camino di Machado.
(continua)

Nessun commento: