domenica 11 ottobre 2009

6.3.2.2 Annotazione

La scoperta del Nome non è e non può essere, massonicamente parlando, un obiettivo religioso. Se lo diventa il demerito non va al grado, ma ai massoni che non ne hanno compreso la potenzialità. Bisognerebbe infatti svolgere una analisi sulla interpretazione religiosa di simboli che in un contesto iniziatico non possono venire ridotti ad una sfera che al più può essere solo propedeutica, ma non fondativa né tanto meno obiettivo della ricerca.

E' sicuramente vero che “tutta la massoneria” è compresa nei tre gradi (escludendovi - con buona pace della Gran Loggia d'Inghilterra - l'Arco Reale), ma è anche vero che i Corpi rituali, innestati a partire dal Terzo Grado, dovrebbero essere strumenti di perfezionamento, non di “restrizioni iniziatiche”, come può diventare restringere il ritrovamento della Parola ad un piano religioso. A questo livello, ben oltre il Terzo Grado, il Libero Muratore ha superato, o dovrebbe averlo fatto, il mero piano religioso e se pure il Nome può avere una veste religiosa è ben capace di andare oltre. Ciò che frena il cammino invece è il contesto di fede religiosa che impernia e informa il rituale tutto dell'Arco (mi riferisco qui al sistema americano, ma il discorso vale anche per l'inglese - nulla posso dire degli altri due sistemi che non conosco).

Cito solo alcuni passi, significativi dell'atmosfera. All'apertura dei lavori il Cappellano (figura tipica della ritualità anglosassone) invoca il Grande Architetto: O tu, Eterno ed Onnipotente Jehova, permetti a noi, tue creature fragili, dipendenti, bisognose, di accostarsi alla tua Divina Maestà. Umilmente noi adoriamo e veneriamo le tue indicibili perfezioni (…) ...O Padre Misericordioso, quando avremo passato i veli esterni di queste corti terrene, lasciaci entrare nel Sancta Sanctorum alla presenza del Gran Concilio del Cielo, dove il Gran Sacerdote per sempre presiede, per sempre regna.

L'atmosfera, malgrado la veste ebraica, è prettamente cristiana, anzi quasi cristiano-devozionale (...umilmente adoriamo... veneriamo le tue indicibili perfezioni...). L'Eterno ed Onnipotente Jehova non è il Grande Architetto dell'Ordine, ma un Dio ben preciso. Il citato Gran Concilio del Cielo non pare che un nome altro del paradiso cristiano con il Padreterno calato nel ruolo di Gran Sacerdote (Eterno).

E' sicuramente vero che il singolo massone lavora nel grado e applicando il simbolismo interviene nell'esegetica del grado stesso, ma pongo alcune domande.
E'il massone che interpreta il grado o è il grado che indirizza il massone?
Fino a che punto il massone può interpretare il grado?
La preghiera del Cappellano non è di per sé una preliminare dichiarazione di intenti al di qua e al di là della quale il grado non permette di andare, per cui chi si spinge oltre si trova al di fuori (del grado)?
Non diventa allora il sistema uno strumento di perfezionamento “indirizzato” piuttosto che perfezionamento tout court che porge stimoli senza indirizzare il cammino (la direzione del percorso è scelta dal camminatore)?

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