Dubitare deve diventare abito mentale, quasi una
seconda natura dell’uomo.
Non parlo di scetticismo, che porta al vuoto, alla
mancanza di ogni credenza e alla non esistenza del vero. Intendo il
dubbio “sano”, la magia dell’antica parolina: “O no?...”.
Deve diventare il modo dell’uomo che cerca e sa
di cercare nel mondo del relativo (non del relativismo!). Sa che la
risposta data ora potrà essere diversa dalla risposta di domani ed è
diversa dalla risposta di ieri. Ma non per questo smette di cercare
la risposta o si accontenta di una piccola risposta.
Sento dire spesso che la Massoneria non ha dogmi
ed è costituita da uomini del dubbio.
Credo che siano termini che vadano spiegati.
Ancora quando entrai in Massoneria c’erano molti
massoni che intendevano l’ “adogmatismo” muratorio come
atteggiamento di contrapposizione: la massoneria è contro i dogmi
della chiesa cattolica (magari senza nemmeno conoscere quali siano).
Oggi questa interpretazione è ormai superata
nella coscienza dei massoni che comunque si ritengono “senza
dogmi”.
Intanto: cosa è “dogma”?
Leggiamo in
www.treccani.it : « Dògma
(raro dòmma) s. m. [dal lat. Dogma -ătis, gr. Δόγμα -ατος
«decreto, decisione», der. Di δοκέω «mi sembra»] (pl. -i).
– Principio fondamentale, verità universale e indiscutibile o
affermata come tale: d. filosofici, politici; i d. della scienza; d.
giuridico, principio teorico di un istituto giuridico, del quale
costituisce il sostrato fondamentale. In partic., nella teologia
cattolica, dogma di fede, o assol. Dogma, verità soprannaturale
contenuta, in modo implicito e esplicito, nella Rivelazione, e
proposta dalla Chiesa come verità di fede, oggettiva e immutabile:
d. della Trinità; d. dell’Immacolata Concezione; sancire,
proclamare un dogma. Per estens.: questo per me è un d., è un d. di
fede, ritenere un d., accettare come un d., e sim., di cosa a cui si
crede ciecamente e che non si pone in discussione ».
La Massoneria non può avere una sua “Rivelazione”
perché non è una religione e quindi non ha “verità di fede”
non perché sia contraria alle verità di fede, ma semplicemente
perché esulano dal suo campo.
Però la massoneria ha principi fondamentali,
leggi immutabili trasmesse da una generazione (di massoni) all’altra,
senza che nessuno avesse il diritto di modificarle.
Si parla anche di Landmarks, una specie di
confine, pietre-limite entro il quale c’è massoneria che cessa di
esserci oltre il confine.
Ma allora non svolgono pure questi una funzione
analoga a quella dei dogmi? L’osservazione
non è peregrina se una parte dei massoni chiama l’ “altra”
massoneria dogmatica e al contempo si autodefinisce adogmatica e
liberale.
“Adogmatico” non vuol dire “senza dogmi”.
Vuol semplicemente significare che non ci sono principi di base
indiscutibili e irrinunciabili e inamovibili (che possono al più
essere aspirazioni nel mondo del relativo nel quale viviamo).
Adogmatico vuol quindi indicare la disponibilità
o la possibilità – consci di vivere nel mondo del relativo – di
riesaminare anche fondamentali regole di vita e di pensiero se ci si
rende conto non siano più adeguate a spiegare la realtà o ad avere
comportamenti non più adeguati.
Per esempio, una delle prescrizioni fondamentali
degli Antichi Doveri parla di massoneria per soli uomini. E così è
per le massonerie legate alla filiera inglese. Ma le altre invece
ammettono tranquillamente donne e non per questo si sentono meno
massoniche. Non sono mancate nel passato “scomuniche” reciproche,
invece di considerarle – come pare cominci ad affermarsi oggi –
massonerie di un tipo diverso, ma entrambe massoneria.
O no?…
Affermare che il massone è l’uomo del dubbio
non significa che debba dubitare di tutto e su tutto (questo è
atteggiamento negativo e distruttivo).
Ognuno ha le sue certezze, ma
deve sapere che nel mondo del relativo ogni certezza non può essere
assoluta e durare per sempre.
In questo senso “dubita” delle sue
certezze senza per questo respingerle o rifiutarle.
L’uomo del dubbio non sostiene che tutte le
opinioni siano ugualmente valide, altrimenti si ridurrebbe al
relativismo.
L’uomo dovrebbe liberarsi dalla mentalità
dogmatica, non dovrebbe basarsi su certezze definite ma aprirsi al
dubbio ed essere sempre disposto a correggersi, perché la vita è
continua ricerca e continuo confronto. (Silvio Calzolari,
Massoneria e Religioni in La Massoneria e l’uomo, p.
70).
Deve diventare l’habitus del massone e
insomma dell’uomo consapevole.
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