domenica 24 febbraio 2019

L'Ombra di Peter Pan

Ogni ombra in fondo è anche figlia della luce e solo chi ha potuto sperimentare tenebra e chiarita, guerra e pace, ascesa e decadenza, può dire di avere veramente vissuto. (Stefan Zweig)

L’Ombra è non è solo il “contenitore” delle bassezze dell’uomo, ma anche una specie di alter ego del solare. Diventa una forte spinta all’azione e spinge pure ad indagarvi, grande atto di igiene mentale: è l’essenza dell’antico nosce te ipsum.

E’ proprio con la perdita della propria ombra che Peter Pan inizia la sua avventura. Nel film che Walt Disney gli dedica, l’ombra di Peter staccatasi dal suo “legittimo proprietario” assume una veste giocosa. Ma Peter riesce a riprenderla e farsela cucire in modo che non possa andarsene più.

Che dire della Pulce d’acqua? Angelo Branduardi si richiama ad una antica leggenda degli indiani d'America la quale si narra di un uomo diventato infermo a causa di una pulce d'acqua che ha rubato la sua ombra.

E` la pulce d’acqua
che l’ombra ti rubò
e tu ora sei malato
e la mosca d’autunno
che hai schiacciato
non ti perdonerà.
…...
E allora devi a lungo cantare
per farti perdonare
e la pulce d’acqua che lo sa
l’ombra ti renderà.

Senza ombra l’uomo non è più completo. Anzi mi verrebbe da dire che è appunto l’ombra che rende umano l’uomo: l’uomo è uomo perché ha l’ombra; senza ombra non è più uomo.

Mi viene in mente l’ammonimento di Ernst Bernhard: Ama la tua ombra.

Sottolineo: l’ombra è in te. Scoraggia qualsiasi accesso ma allo stesso tempo è tanto invasiva da obbligare quasi a penetrarla per tentar di renderla meno invadente.

Ma è anche volatile, ora la vedi ma subito dopo ti chiedi se veramente hai visto qualcosa. E’ un ossimorico “lampo dell’ombra”, un uccello in volo appena visto e già scomparso.
Molti cammini ci invitano all’Ombra, specie nel mito. I gemelli Dioscuri figli di Zeus, Castore e Polluce, (solo quest’ultimo immortale). Castore e Polluce sono l’uomo completo, del quale uno è il fratello luminoso e l’altro, Castore, l’uomo oscuro, l’ombra dell’uomo?

Il mito è illuminante. Si narra che Castore e Polluce si innamorassero delle promesse spose ai gemelli Linceo e Ida e le rapirono alla vigilia delle nozze. Nella lotta che ne seguì Castore rimase ucciso. Polluce allora ottenne che il fratello partecipasse della sua immortalità e Zeus concesse che i due stessero un giorno (o sei mesi) nell’Ade e l’altro sulla terra.

Anche Virgilio è ombra di Dante e Caino di Abele. E pure noi abbiamo la nostra ombra: come Compagni nella costruzione del Tempio abbiamo pure scavato tra le fondamenta per creare la nostra cripta e andare alla ricerca della nostra ombra.

Dove potremmo trovare lo stimolo alla partenza se non nella nostra parte non razionale? La ragione è appunto “ragionevole”, non può spingere Cristoforo Colombo a imbarcarsi in un’impresa disperata, contraria ad ogni evidenza, ma il fuoco in lui lo fa partire.

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