sabato 15 dicembre 2018

Solstizio

Ho sempre avuto l'abitudine di scrivere qualcosa dopo le tornate di Loggia, un po' riassumendo e un po' commentando e tanto riflettendo.
Questi risalgono al 1979 nella tornata della mia Loggia di allora.
Oggi talvolta non mi ci ritrovo più. Però sono una tappa importante del mio cammino.


Si deve esaminare la festa solstiziale in chiave astrologica. 

Sovrapporre le ricorrenze dei due Giovanni (Battista ed Evange­lista) ai due solstizi è stato il tentativo del cristianesimo di attribuire un significato cristiano a feste precedenti antichissime che celebravano momenti particolari del cammino del sole nel suo ciclo annuo (momenti che hanno i loro corrispondenti anche nel cammino giornaliero del sole).

Quando la Loggia apre i lavori, prima trova le direzioni dello spazio (principalmente quando si parla dei doveri dei Diaconi), poi si orienta (i doveri dei due Sorveglianti e del Maestro Venerabile). 

E' il Maestro Venerabile che apre i lavori, in quanto siede dove si alza il sole; ma è il 1° Sorvegliante che li chiude (non il Venerabile) perché siede dove tramonta il sole.

Nel corso annuo del sole c’è analogia col suo corso giornaliero, che viene ripreso nel ciclo zodiacale.

Lo zodiaco è il fermarsi temporale del sole nel suo ciclo, delineato da dodici segni zodiacali: è la definizione dello spazio secondo i criteri temporali.

I due solstizi sono le porte attraverso le quali il tempo irrompe in un universo evidenziato sia spazialmente, sia temporalmente ; sono i due momenti fissi (non dinamici), i due punti centrali tramite i quali poi si individuano i due equinozi, attraverso cui si quadra il cerchio spazio-temporale dello zodiaco.

La Massoneria, festeggiando i due solstizi, si richiama alla vecchia tradizione precristiana.

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