Dopo una vecchia tornata in Secondo Grado riflettei così sul lavoro svolto. Oggi posso rivedere le tappe del mio cammino...
Richiamo al fatto storico. Motivi della
suddivisione in gradi. Sul simbolismo c'è sovrapposto qualcosa
inseritosi in seguito (sovrastrutture storiche).
Inizialmente due gradi (in ogni loggia
c'era un solo maestro): apprendisti e compagni. Un
compagno prestava lavoro finché acquisita (se ne aveva le
capacità) la maestria poteva fondare una sua Loggia.
Su questi fatti si fonda il significato
più semplice della cerimonia di iniziazione al 2° grado.
Nella iniziazione al 1° grado è
coinvolto l'irrazionale, l'emotivo, un qualcosa che si vive a livello
inconscio. Nella iniziazione al 2° grado la situazione è diversa:
c'è un qualcosa di quasi calcolato, di emotivo non c'è niente. E'
un prendere coscienza di un altro aspetto dell'essere, della
totalità. Si comincia a vivere sotto l'aspetto della operatività.
Qualcuno considera l’ Apprendista
condizione ricettiva e di ascolto e il Compagno sostiene fare un
lavoro diverso, quindi è posizione attiva.
Io non concordo con
questa interpretazione: ogni posizione ha dell’uno e deell’altro:
deve invece “valorizzare” l’uono o l’alro e “comprenderne”
il senso.
Passando da Boaz a Jakin, prima
caratteristica del Compagno è la pazienza: il Compagno deve
incanalare la volontà dell'Apprendista in un lavoro più calmo e
paziente.
La Libera Muratoria conferisce una
iniziazione in tre gradi - è un qualcosa di dinamico.
In primo grado
si lavora in un certo modo, in secondo in un altro ancora, per
concludersi nella leggenda di Hiram, creazione autentica ed originale
della Massoneria moderna.
I viaggi del compagno sono un insieme di
semplicità chiarissime e di sovrastrutture aggiuntive posteriori (si
pensi agli strumenti muratori nelle mani dell ' iniziando e ai nomi
che deve leggere sui cartelli).
L'apprendista deve superare il binario
e raggiungere un completamento in 3°. Lavora in una situazione di attività. Il suo
silenzio non è passivo, ma è come un mantello che lo avvolge, è un
rifugiarsi in se stessi, un individuare l'obiettivo.
Deve però imparare a conoscere anche
l'altro aspetto del dilemma, la passività (ma può anche essere
l'apprendista passivo e il compagno attivò).
Sono i “contrasti
incrociati” che permettono di "giungere" alla totalità.
Apprendista: attivo, ma in
silenzio. Boaz (forza) ma Beth è la seconda lettera dell'alfabeto
ebraico, e cabalisticamente significa il principio passivo e
sostanziale della creazione.
Compagno: passivo. Ma lavora (e
lavorare è attività, quindi attivo). Jakin (resistenza), ma Jod è
cabalisticamente il simbolo della potenza suprema.
I contrasti non vanno negati (scegliere
un corno del dilemma a scapito dell'altro) ma inglobati (v.
significato esoterico di "tolleranza").
Reminiscenze di passati impegni nel mondo profano nel giuramento (“diffusione dei principi massonici” ed alla loro applicazione in ogni settore della vita profana"). Sono gli aspetti caduchi del rituale.
Il rituale in alcuni aspetti è volutamente sbagliato. Se non
lo fosse si metterebbero in moto forze tali da poter essere
controllate solo se esiste nei partecipanti una comune e concorde
volontà (che troppo spesso non c’è: vedi le diffuse concezioni
politiche o morali della Massoneria).
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