domenica 16 dicembre 2018

Dopo una tornata in Secondo Grado

Dopo una vecchia tornata in Secondo Grado riflettei così sul lavoro svolto. Oggi posso rivedere le tappe del mio cammino...

Richiamo al fatto storico. Motivi della suddivisione in gradi. Sul simbolismo c'è sovrapposto qualcosa inseritosi in seguito (sovrastrutture storiche).

Inizialmente due gradi (in ogni loggia c'era un solo maestro): apprendisti e compagni. Un compagno prestava lavoro finché acquisita (se ne aveva le capacità) la maestria poteva fondare una sua Loggia.

Su questi fatti si fonda il significato più semplice della cerimonia di iniziazione al 2° grado.

Nella iniziazione al 1° grado è coinvolto l'irrazionale, l'emotivo, un qualcosa che si vive a livello inconscio. Nella iniziazione al 2° grado la situazione è diversa: c'è un qualcosa di quasi calcolato, di emotivo non c'è niente. E' un prendere coscienza di un altro aspetto dell'essere, della totalità. Si comincia a vivere sotto l'aspetto della operatività.

Qualcuno considera l’ Apprendista condizione ricettiva e di ascolto e il Compagno sostiene fare un lavoro diverso, quindi è posizione attiva.
Io non concordo con questa interpretazione: ogni posizione ha dell’uno e deell’altro: deve invece “valorizzare” l’uono o l’alro e “comprenderne” il senso.

Passando da Boaz a Jakin, prima caratteristica del Compagno è la pazienza: il Compagno deve incanalare la volontà dell'Apprendista in un lavoro più calmo e paziente.

La Libera Muratoria conferisce una iniziazione in tre gradi - è un qualcosa di dinamico.
In primo grado si lavora in un certo modo, in secondo in un altro ancora, per concludersi nella leggenda di Hiram, creazione autentica ed originale della Massoneria moderna.

I viaggi del compagno sono un insieme di semplicità chiarissime e di sovrastrutture aggiuntive posteriori (si pensi agli strumenti muratori nelle mani dell ' iniziando e ai nomi che deve leggere sui cartelli).

L'apprendista deve superare il binario e raggiungere un completamento in 3°. Lavora in una situazione di attività. Il suo silenzio non è passivo, ma è come un mantello che lo avvolge, è un rifugiarsi in se stessi, un individuare l'obiettivo.

Deve però imparare a conoscere anche l'altro aspetto del dilemma, la passività (ma può anche essere l'apprendista passivo e il compagno attivò).

Sono i “contrasti incrociati” che permettono di "giungere" alla totalità.

Apprendista: attivo, ma in silenzio. Boaz (forza) ma Beth è la seconda lettera dell'alfabeto ebraico, e cabalisticamente significa il principio passivo e sostanziale della creazione.

Compagno: passivo. Ma lavora (e lavorare è attività, quindi attivo). Jakin (resistenza), ma Jod è cabalisticamente il simbolo della potenza suprema.

I contrasti non vanno negati (scegliere un corno del dilemma a scapito dell'altro) ma inglobati (v. significato esoterico di "tolleranza").

II 2° grado sembra quasi un grado di passaggio. Non c'è il distacco esistente tra mondo profano e 1° grado o tra 2° e 3° grado. Quando si deve simbolicamente morire c'è un cambiamento di piano: qui c'è un arricchimento.
Reminiscenze di passati impegni nel mondo profano nel giuramento (“diffusione dei principi massonici” ed alla loro applicazione in ogni settore della vita profana"). Sono gli aspetti caduchi del rituale.

Il rituale in alcuni aspetti è volutamente sbagliato. Se non lo fosse si metterebbero in moto forze tali da poter essere controllate solo se esiste nei partecipanti una comune e concorde volontà (che troppo spesso non c’è: vedi le diffuse concezioni politiche o morali della Massoneria).

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