Per sua natura il simbolo deve essere
ambiguo.
Il simbolo deve evocare, suggerire, stimolare uomini diversi
che percorrono sentieri diversi. In caso contrario non è più un
simbolo ma diventa una specie di piccolo assoluto.
O dogma, come
dicono alcuni.
Io invece penso al simbolo come a certe
sculture medievali del crocefisso: guardando da un lato si vede la
sofferenza del moribondo, di fronte l’attimo del morire e
dall’altro lato la serenità di chi è altrove: non sono tre
sculture diverse, sei tu che guardi diversamente.
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