martedì 27 novembre 2018

Scala raddrizzata?

Salire e scendere sulla scala curva deve spingere ad informare al parametro della Bellezza il senso della tua vita. Per prima cosa deve sgombrare la mente dai pregiudizi.

Pregiudizio. Da pre-giudicare (stessa origine del termine legale pregiudicato). Pregiudicare è “giudicare prima”, prima di conoscere, prima di sapere. E quindi non deriva da un esame più o meno obiettivo o approfondito.

Il pregiudizio, parola sporca, e la fede, parola pulita, hanno qualcosa in comune: cominciano entrambi là dove finisce la ragione. (Harper Lee, Va', metti una sentinella, Feltrinelli, 2015).

Il pregiudizio si mimetizza, mostrandosi come giudizio obiettivo. E se siamo convinti che i nostri pregiudizi sono in realtà giudizi obiettivi, come possiamo cambiarli?

La risposta è ovvia: in base ad un ragionamento. La Forza deve intervenire là dove la Bellezza svia.

Il problema però resta: ciò che appare un giudizio sereno in realtà è un pregiudizio. Se non risolviamo questo punto non potremo abbattere i nostri pregiudizi.

Parla il nostro orgoglio, tra i difetti il più resistente:
 
Le mie idee sono giuste e quindi non le cambio. Le cambierò quando mi renderò conto che sono sbagliate.
Ma certo che salgo sulla scala curva. Sapessi tu quante volte ci son salito. E continuo a salirci continuamente
Certo che ho ampliato la mia visione.
Mi chiedi pure se ho compreso le ragioni dell’altro? E io ti rispondo, sinceramente e senza dubbi: certo che le ho comprese. E le ho comprese meglio di lui stesso.

Così il nostro orgoglio che pretende di raddrizzare la scala curva. Oppure, non potendo raddrizzare ciò che dritto non deve essere, sale ad occhi chiusi...

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