domenica 25 novembre 2018

La scala curva

Nella nostra ritualità il simbolo della scala curva è relegato ad una piccola citazione (quasi en passant) in chiusura dei lavori in grado di Compagno.

Altrove (per esempio nei rituali Emulation e Duncan) il simbolo è più presente: nel passaggio a Compagno il Candidato sale lungo la scala ricostruita sul pavimento della Loggia.

Il motivo è semplice: in quella ritualità è proprio la scala curva che il Compagno dovrà periodicamente salire per riscuotere il salario nella Camera di Mezzo (dove vengono pagati i Compagni, mentre nel rituale latino riscuotono il salario presso la Colonna Jachin).
Se sali sulla scala curva con mente sgombra puoi cominciare a comprendere anche l’altro. Lo comprendi perché il salire ti permette, se ti sei liberato della zavorra, di impadronirti di altri punti di vista e di apprezzare la Bellezza delle cose.

Non vorrei invece che la marginalità del simbolo della scala curva nel nostro rituale diventi indicativa della marginalità di certi massoni se non addirittura della loro evanescenza.

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Chi oggi si premura di ascoltare l’altro?

Chi oggi ha semplicemente voglia di ascoltare l’altro?

Oggi non vengono più accettate le sintesi del passato, che vengono considerate come resti archeologici di pensatori importanti sì, ma appunto “passati”. Non sono più credibilmente proponibili sintesi del genere (e la Bellezza purtroppo diventa praticamente marginale).

Ma allo stesso tempo si deve fare i conti con tanti ometti portatori del loro “piccolo assoluto” del quale sono fieramente convinti. Un piccolo assoluto che si sintetizza con una parolina tanto categorica quanto generica: “no!”.

Un “no” definitivo, non discutibile, non “negoziabile”, non problematico.

Con queste premesse che può valere salire sulla scala curva? Non porterà nessun ampliamento perché l’uomo del no non vuole ampliamenti.

Provate a spiegare a un “no Tav” che forse una nuova linea potrebbe anche... Provate a spiegare ad un vegano che forse è riduttivo limitare la vita a valutazioni apodittiche sul cibo e ci son valori ben più significativi sui quali val la pena impegnarsi... 

Che la bellezza della vita sia anche in queste frange del “no thinking”?...

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