D: Dopo la risposta alla domanda che successe?
R: Il Maestro Venerabile mi chiese se fossi stato disposto a subire le necessarie prove per potere essere ammesso nell'Istituzione.
D: E voi?
R: Risposi affermativamente.
D: Quali prove subiste?
R: Prima delle prove fui fatto sedere. Mi dovevano essere preventivamente spiegati cosa fossero la Libertà, la Morale, la Virtù.
Libertà, Morale e Virtù
D: Cosa è la Libertà?
R: Per il Libero Muratore la Libertà è il potere di compiere o non compiere atti e azioni secondo la nostra volontà.
D: Qualunque atto?
R: No, solo quelle azioni che non sono in contrasto con la legge morale e la libertà altrui.
D: Cosa è la Morale?
R: Per il Libero Muratore la Morale è la legge naturale, universale ed eterna che guida ogni uomo intelligente e libero.
D: In che modo guida?
R: La Morale ci insegna i nostri doveri e i nostri diritti. Il Maestro Venerabile insistette sull'uso ragionato dei diritti in modo che non potessero trasformarsi in arbitrio.
D: Cosa intendete per uso ragionato dei diritti?
R: Il diritto temperato dal dovere.
D: A cosa si rivolge la Morale?
R: La Morale si rivolge ai più puri sentimenti del cuore per assicurare il trionfo della ragione e della virtù.
D: Cosa è la Virtù?
R: Etimologicamente la parola virtù significa forza. La Virtù quindi è la forza di adempiere in ogni occasione i doveri del proprio stato verso la famiglia e la società.
D: Come si pratica?
R: La Virtù si pratica con disinteresse. Molti uomini ci hanno insegnato che non si può essere fermati nella pratica della Virtù né da sacrifici personali né addirittura dalla morte.
D: Il contrario della Virtù?
R: E' il vizio, cioè ogni concessione all'interesse, personale o di parte, e alla passione a spese del dovere.
D: E' dunque da evitare?
R: Sì, è un pericolo contro cui armarsi con tutta la forza della ragione e l'energia del carattere. E' proprio per frenare le nostre passioni, elevarci al di sopra di interessi vili, calmare i nostri ardori antisociali e antimorali che ci riuniamo nei Templi della Libera Muratoria.
D: E' un lavoro importante.
R: Noi lavoriamo senza tregua al nostro miglioramento, perché è solo regolando le nostre inclinazioni e i nostri costumi che perverremo a dare a noi stessi quel giusto equilibrio che costituisce la saggezza, cioè la scienza della vita.
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