Abbiamo lasciato il Candidato nel Gabinetto di Riflessione. Lo ritroviamo ancora lì.
D: Cosa vedeste ancora?
R: Alla mia destra la porta dove ero entrato aveva uno
spioncino. La cosa mi infastidì perché subito pensai a qualcuno che
poteva osservarmi senza essere visto, come fossi il protagonista
inconsapevole di uno strano esperimento. Sulla porta un’altra
scritta: “Se la curiosità ti ha condotto qui: esci”. Ebbi
un moto di disturbo.
D: Perché?
R: La curiosità è alla base della ricerca umana e nasce
dal piacere di conoscere cose nuove; non è un atteggiamento da
condannare.
D: Forse quella scritta
intendeva per curiosità qualcosa di diverso da quello che
intendevate voi.
R: Sì, certo. Ma dentro quello stanzino stava salendo in
me un moto di repulsione per quella situazione assurda nella quale mi
trovavo. Mi sentivo catapultato dal secolo XXI nel peggiore dei
Medioevi e mi stavo chiedendo cosa stessi ancora a fare lì.
D: Perché non andaste
via?
R: Non saprei rispondere. Forse mi trattenne una punta di
curiosità di vedere come sarebbe andata a finire. E anche una solida
fiducia per l'amico che mi aveva confidato di essere massone e mi
aveva parlato in modo talmente positivo della Massoneria da avermi
fatto fare richiesta di appartenenza: non potevo neanche lontanamente
pensare che il mio amico fosse implicato in una specie di diavoleria
medievale. E forse anche un po' il timore di una brutta figura agli
occhi dei miei misteriosi anfitrioni, che io ancora non conoscevo ma
che al contrario potevano conoscermi, e molto bene.
D: Quindi vi stavate
basando sulla fiducia nel vostro amico?
R: Sì. Il pensiero che le cose fossero diverse da come
apparivano mi venne alla mente. Poi, voltandomi vidi un disegno che
mi diede fiducia.
D: Cosa vedeste?
R: Sulla parete alla mia sinistra c'era un gallo e una
scritta forse un po' altisonante ma sicuramente di speranza.
D: Cosa c'era scritto?
R: “Se perseveri sarai purificato dagli elementi,
uscirai dall’abisso delle tenebre: vedrai la Luce”. La
scritta attorniava il gallo, sotto il quale una specie di
ammonimento: Perseveranza e Vigilanza.
D: Perché dite “specie
di ammonimento”?
R: Perché in realtà più che un ammonimento sembrava
quasi un incitare al lavoro.
D: Perché il gallo vi
diede fiducia?
R: Perché il gallo annuncia il giorno. Mi colse il
pensiero che forse tutta la messinscena aveva lo scopo ben preciso di
colpire e indicare un programma di lavoro. Era come se mi avessero
detto: Guarda in che misero stato sei, ma, se vuoi, tu puoi uscirne.
Ma subito mi colse il dubbio che forse mi sbagliavo.
D: In che senso?
R: Il cercare a tutti i costi gli aspetti positivi, anche
quando non ci sono, è sbagliato come il vedere sempre e comunque
solo gli aspetti negativi.
D: E' un'osservazione
interessante. Come procedeste?
R: Non pensai a nulla perché proprio in quel momento si
aprì la porta e comparve l'uomo nero. Questa volta aveva in mano una
spada, anche se non la puntava verso di me, e mi chiese se avessi
redatto il mio Testamento?
D: Che rispondeste?
R: Che lo avevo scritto. Mi chiese il foglio e glielo
consegnai.
D: Disse altro?
R: Disse solo di attendere il suo ritorno e chiuse la
porta.
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