venerdì 16 maggio 2014

Il Gabinetto di Riflessione - Seconda parte

Abbiamo lasciato il Candidato nel Gabinetto di Riflessione. Lo ritroviamo ancora lì.

D: Cosa vedeste ancora?
R: Alla mia destra la porta dove ero entrato aveva uno spioncino. La cosa mi infastidì perché subito pensai a qualcuno che poteva osservarmi senza essere visto, come fossi il protagonista inconsapevole di uno strano esperimento. Sulla porta un’altra scritta: “Se la curiosità ti ha condotto qui: esci”. Ebbi un moto di disturbo.
D: Perché?
R: La curiosità è alla base della ricerca umana e nasce dal piacere di conoscere cose nuove; non è un atteggiamento da condannare.
D: Forse quella scritta intendeva per curiosità qualcosa di diverso da quello che intendevate voi.
R: Sì, certo. Ma dentro quello stanzino stava salendo in me un moto di repulsione per quella situazione assurda nella quale mi trovavo. Mi sentivo catapultato dal secolo XXI nel peggiore dei Medioevi e mi stavo chiedendo cosa stessi ancora a fare lì.
D: Perché non andaste via?
R: Non saprei rispondere. Forse mi trattenne una punta di curiosità di vedere come sarebbe andata a finire. E anche una solida fiducia per l'amico che mi aveva confidato di essere massone e mi aveva parlato in modo talmente positivo della Massoneria da avermi fatto fare richiesta di appartenenza: non potevo neanche lontanamente pensare che il mio amico fosse implicato in una specie di diavoleria medievale. E forse anche un po' il timore di una brutta figura agli occhi dei miei misteriosi anfitrioni, che io ancora non conoscevo ma che al contrario potevano conoscermi, e molto bene.
D: Quindi vi stavate basando sulla fiducia nel vostro amico?
R: Sì. Il pensiero che le cose fossero diverse da come apparivano mi venne alla mente. Poi, voltandomi vidi un disegno che mi diede fiducia.
D: Cosa vedeste?
R: Sulla parete alla mia sinistra c'era un gallo e una scritta forse un po' altisonante ma sicuramente di speranza.
D: Cosa c'era scritto?
R: “Se perseveri sarai purificato dagli elementi, uscirai dall’abisso delle tenebre: vedrai la Luce”. La scritta attorniava il gallo, sotto il quale una specie di ammonimento: Perseveranza e Vigilanza.
D: Perché dite “specie di ammonimento”?
R: Perché in realtà più che un ammonimento sembrava quasi un incitare al lavoro.
D: Perché il gallo vi diede fiducia?
R: Perché il gallo annuncia il giorno. Mi colse il pensiero che forse tutta la messinscena aveva lo scopo ben preciso di colpire e indicare un programma di lavoro. Era come se mi avessero detto: Guarda in che misero stato sei, ma, se vuoi, tu puoi uscirne. Ma subito mi colse il dubbio che forse mi sbagliavo.
D: In che senso?
R: Il cercare a tutti i costi gli aspetti positivi, anche quando non ci sono, è sbagliato come il vedere sempre e comunque solo gli aspetti negativi.
D: E' un'osservazione interessante. Come procedeste?
R: Non pensai a nulla perché proprio in quel momento si aprì la porta e comparve l'uomo nero. Questa volta aveva in mano una spada, anche se non la puntava verso di me, e mi chiese se avessi redatto il mio Testamento?
D: Che rispondeste?
R: Che lo avevo scritto. Mi chiese il foglio e glielo consegnai.
D: Disse altro?

R: Disse solo di attendere il suo ritorno e chiuse la porta.

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