mercoledì 21 maggio 2014

Continua l'interrogatorio...

Abbiamo lasciato il nostro Candidato all'ingresso del Tempio. Continuano le domande del Maestro Venerabile per comprenderlo e fargli comprendere.

D: Come avreste dovuto dimostrare il vostro impegno?
R: Rispondendo lealmente ad alcune domande.
D: Tutto qui?
R: Rispondere non era un puro esercizio di parola, ma la dimostrazione dell'atteggiamento corretto e della disponibilità onesta per togliersi la benda.
D: E voi avete risposto?
R: Sì, mi resi disponibile a rispondere alle domande che mi sarebbero state fatte.
D: Quali domande vi fecero?
Luce Massonica
R: Per prima cosa il Maestro Venerabile mi domandò cosa volessi dalla Massoneria.
D: Cosa rispondeste?
R: Risposi che cercavo la Luce. Era facile rispondere nelle mie condizioni, bendato e quindi cieco com'ero. Anche se le risposte mi venivano suggerite, nel momento stesso in cui rispondevo mi rendevo conto che erano proprio le risposte che avrei voluto dare, per cui in un certo senso il suggerimento non proveniva dall'esterno, ma da una persona che dimostrava di conoscermi talmente bene da suggerirmi proprio ciò che avrei voluto dire.
D: Cosa vi fu chiesto ancora?
R: Il Maestro Venerabile richiese un mio impegno sui motivi che mi avevano spinto a chiedere “la Luce Massonica”.
D: Luce Massonica?
R: Sì, disse proprio così. Sul momento, troppo preso dall'agitazione emotiva non colsi l'ampiezza del termine, forse un po' pretenzioso, ma certamente profondo e rispettoso.
D: Rispettoso? Che volete dire?
R: Ma è semplice! Disse “Luce Massonica”, non “Luce”.
D: Non capisco.
R: Dicendo “Luce Massonica” non si escludevano altre possibilità di Luci. Quindi la Massoneria indica la propria via ma non esclude altre vie, che rispetta. E’ l’uomo che deve scegliere quella che gli è più confacente.
D: Continuate.
R: Ogni dichiarazione deve essere basata su fondamenta solide, e questa doveva essere proclamata sul mio onore.
D: Sul vostro onore?
R: Sì, l'onore di un uomo libero e di buoni costumi, come aveva garantito l'Esperto bussando per me alla porta del Tempio.
D: Lo dichiaraste?
R: Certo, aggiungendo due coppie di qualificazioni e due finalità.
D: Spiegatevi meglio.
R: La dichiarazione veniva data liberamente e spontaneamente, cioè senza costrizioni e senza secondi fini.
D: Procedendo nel vostro percorso muratorio vedrete che ogni impegno verrà sempre preso liberamente e spontaneamente. Ma continuate.
R: La dichiarazione veniva data anche con disinteresse e spirito di sacrificio.
D: Per quali motivi?
R: La ricerca non può essere che libera, senza preoccupazioni materiali che altrove possono essere anche legittime, ma non in questo campo. La ricerca deve essere svolta sempre consapevoli che i propri risultati possono anche portare a scelte dolorose.
D: Le finalità della ricerca?
R: Mi stupirono gli scopi proclamati nella dichiarazione. Il Maestro Venerabile esplicitamente disse: Per il vostro e per il nostro perfezionamento. Dunque la mia ricerca avrebbe portato benefici non solo a me stesso, ma anche agli altri; e quindi anche la ricerca degli altri avrebbe portato benefici pure a me. Cominciai ad individuare la profondità dei legami che stavo costruendo.
D: Prestaste la dichiarazione?

R: Certo. In quel momento ne sentii tutta l'importanza e la profondità.

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