Ascolta, fratello mio, la nostra spiegazione dei simboli, e quindi danne un'altra che tu pensi più appropriata.
Albert Pike (Morals, Dogma and Clausen's Commentaries, 6 vol., Foggia, 1984, v. 4, p. 133)
E’ il XVIII grado del Rito Scozzese e presenta a mio parere uno dei rituali massonici più significativi, almeno tra quelli a mia conoscenza.
I lavori si aprono nell’istante in cui il velo del Tempio si è stracciato; in cui le tenebre e la costernazione si sono sparse sulla terra; in cui la luce s’è oscurata; in cui le colonne e gli utensili della Massoneria si sono spezzati; in cui la Stella fiammeggiante è scomparsa; in cui la pietra cubica ha sudato sangue ed acqua; in cui la parola si è smarrita.
Il senso della camera sta nelle prime parole del rito di ammissione: il recipiendario bussa perché errante nei boschi e per le montagne fin dall’epoca della distruzione del Tempio, sofferente per la Parola e qui giunto per domandarvela.
Il Saggissimo ribadisce: I massoni Rosa Croce si ritengono differenziati dagli altri massoni – che senza distinzioni considerano tutti come fratelli – solo da un maggior rigore nel compimento del loro dovere, essendo i conservatori della tradizione muratoria (...).
Il loro primo obbligo è il segreto, il secondo lo studio della dottrina massonica. La terza regola è la proibizione di spargere il sangue di un fratello se non per legittima difesa.
A parte il cenno (a mio parere discutibile) sulla chimerica dottrina massonica (sulla cui esistenza o non esistenza si dovrebbe dire molto), colpisce l'atmosfera di assoluta libertà, senza vincoli (i vincoli sono interni all'uomo!). Significativo che il il Saggissimo chieda al Maestro delle Cerimonie (che garantisce per il candidato): E' deciso a spezzare le catene di qualsiasi schiavitù?... E' deciso a non ascoltare che la sua sola coscienza; a volere la verità qualunque essa sia?...
Il rito prosegue.
Sagg: Perché Fr. 1° Custode siamo immersi nelle tenebre e nel lutto?
1° Cust: Perché l'ignoranza e il dolore sono le sorti dell'uomo.
Sagg: Perché?
1° Cust: Perché la Parola è perduta.
Sagg: Che significa tale linguaggio?
1° Cust: Io cerco l’Enigma dell’universo e non lo trovo. Sento la morte che mi afferra ed ho paura del nulla.
Sagg: L’uomo ha conosciuta la Parola?
1° Cust: Chi lo sa ? Ogni vita esce dall’infinito. Il germe umano apparve in un punto nel quale era nulla!
Sagg: Cosa fecero i primi uomini?
1° Cust: Ignoranti e deboli, la notte li rese folli di terrore. Essi adorarono cose di ogni sorta chiamandole «Dei». Il delitto si sparse; la tirannide impedì il lavoro; il male fu preso per il bene; il bene fu preso per il male. E gli uomini credettero qualsiasi cosa.
Sotto il segno della stella fiammeggiante, simbolo di una nuova legge, il candidato continua la ricerca della nuova legge. Primo obiettivo del viaggio: la Fede. Molto significativamente il rituale insegna a contestualizzare la fede a credenze diverse.
«Credo nell’esistenza di Dio ».
« L’uno è bianco e buono l’altro è nero e carico di colpe ».
«Io credo in Brahma da cui sorse la Trimurti ».
« Brahma il creatore, Visnhù il conservatore, Siva il distruttore ».
«Io credo che le anime passino in una serie di corpi ».
«Adoriamo il Sole, la, Luna e le Stelle perché sono degli Dei ».
«Il fuoco è Dio».
«Baal è Dio».
«Facciamo statue di legno ed adoriamole ».
«Dio solo compie miracoli ».
«Santi e madonne fanno miracoli ».
«Il maschio non circonciso è nemico di Dio ».
«Il neonato senza battesimo è condannato in eterno ».
«Il Re è Dio, noi siamo suoi schiavi».
«La Bibbia è infallibile ».
« Maometto è infallibile».
«Il Papa è infallibile ».
Il Saggissimo precisa: Fratello voi avete incontrato la fiaccola della fede e avete inteso proclamare le credenze degli uomini. Se ve ne è una che la vostra coscienza accetta, seguitela; siete libero. Se non ve ne è, attendete che una nuova Fede vi inspiri.
Il secondo viaggio ha come obiettivo la Speranza, che viene spiegata – con evidente traslazione dalla religione – come una vita eterna ove tutti possano incontrarsi intorno al Grande Architetto.
Il terzo viaggio invita a meditare sulla Carità, concetto sottolineato da enunciazioni diverse e contrastanti.
«Ogni nemico sia sacrificato sull’altare di Baalam».
«Ogni Buddista sia bruciato vivo ».
«Il Cristiano sia immolato ai Mani del Profeta ».
«Uccidiamo i Mussulmani, Dio lo vuole».
«Che i negri siano schiavi ».
«Ammazziamo i bianchi ».
«Morte a Socrate ».
«Morte a Gesù».
«Chiunque non crede in Cristo si abbia anatema».
«Anatema a chiunque non creda in Dio ».
«Anatema a chi crede in Dio ».
«Anatema agli eretici ».
«Morte agli ebrei ».
«Morte agli ugonotti ».
Il Saggissimo mette in evidenza che le grida indicano la carità degli uomini volgari, triste frutto della loro cecità e della loro follia. Per il cavaliere invece Fede, Speranza e Carità debbono avere un altro senso, essendo appunto i tre pilastri della nuova legge.
E’ un chiaro riferimento non tanto alla religione, quanto alla religiosità, meglio al senso della sacralità, chiarito molto apertamente nelle parole che il Saggissimo del Capitolo indirizza al recipiendario:
Fratelli, la Massoneria superiore ha consacrato questo grado delle sue iniziazioni alla glorificazione delle sublimi idee umanitarie del Cristo. L’alta Massoneria non intende né può aver preferenze di carattere religioso come non può averne e non ne ha di carattere politico. Essa ha trovato nella figura di Gesù di Nazareth, il nobilissimo figlio d’Israele, l’uomo che volle elevare l’umanità dopo tanti secoli di servitù e fare degli uomini una sola famiglia; ond’Egli, Maestro degli Esseni, è per noi un Grande Maestro ed i suoi insegnamenti sono la base della fede Massonica, per tutti i Massoni, qualunque sia la loro credenza religiosa.
Per l’Israelita come per il Cristiano, per il Maomettano come per il Buddista e il Brahmano, Gesù di Nazareth è tra i più grandi precursori, libero ciascuno di noi di divinizzarlo o di amarne soltanto le dottrine, le quali rinnovarono il mondo e che la Chiesa Cattolica Romana sfruttò per sete di temporale dominio.
Perché Cristo è la figura più luminosa fra quelle dei grandi Precursori?
Perché egli solo fu sacrificato dai potenti e dai fanatici; egli solo fu martire in nome dell’umanità. Ogni libero uomo, qualunque sia la sua fede, poteva e può sempre mirare in lui il «buon pastore» del gregge umano asservito all’ignoranza e che deve assurgere al supremo riscatto (...).
Non adottando credenze determinate e considerandole tutte come transitorie e subordinate al lento progresso della ragione umana, fedele al solo principio della libertà e del lavoro la Massoneria Superiore ha potuto conquistare, in ogni periodo storico, la verità parzialmente scoperta; essa ha potuto conservarne il senso esatto, ripudiare i cattivi elementi o gli abusi, abbandonarli senza pena per delle verità più complete. E' così ch'essa ha glorificato la Fede, la Speranza e la Carità.
Ma essa ha potuto pure, senza essere inconseguente, respingere la Fede quando diventa superstizione e fanatismo e sostituirvi la scienza; rinunciare alle chimere nelle quali l'uomo ignorante culla la sua immaginazione e ripudiare anche la Carità allorché essa prende orgogliosamente la forma dell'elemosina. Invece per il Cristo la Carità fu mansuetudine la Tolleranza amore che rende gli uomini eguali. Molte volte la Sua parola fece intravvedere l'eguaglianza come corrispondente al diritto. Così che la Carità doveva divenire Giustizia nell'attesa ch'essa fosse il fatto compiuto.
Il discorso può sembrare prolisso, ma indubbiamente rispecchia il senso della massonicità. Con buona pace del religioso fondamentalista o solo fondamentale
[Considero rilevante la differenza tra i due termini. Per fondamentalista o integralista intendo colui che ritiene il suo credo (religioso, filosofico, ideologico, scientifico o altro) il solo "vero" e pretende che la realtà vi si adegua. Per fondamentale intendo chi ritiene che la verità possa essere acquisita in un fiat, attribuendolo in genere a rivelazione o illuminazione divina e non comprende come altri possano invece faticosamente ricercare una certezza che invece lui già possiede e mette a loro disposizione]
che vi vede il panegirico del relativismo, qui invece sta il lavorìo del camminatore che cerca, trova qualcosa, continua a ricercare per trovare qualcos'altro "di più".
Il giuramento del neofita è un programma di lavoro. Estrapolo un solo brano, ma significativo: In materia religiosa, filosofica o politica applicherò tutte le forze della mia intelligenza per scoprire la verità. Non lascerò che l'apatia mi distolga da un lavoro necessario alla mia propria istruzione. Non cederò al mio egoismo quando un sacrificio utile sarà necessario. Io non fuggirò davanti al pericolo nel quale sia impegnato il mio dovere od il mio onore. Io non rinnegherò i miei principii per evitare un pregiudizio materiale.
Sottolineo un particolare. Alla consegna di tunica e collare il Saggissimo ammonisce il Candidato: Questo collare vi ricordi che noi saremo nelle tenebre e nel lutto finché non sarà stata ritrovata la Parola.
Ritorna anche nel Rito Scozzese il motivo che la Parola non è stata ritrovata e che tutte quelle utilizzate sono in realtà Parole Sostitutive. Nella omogeneità
[Uso un termine che potrebbe apparire privo di significato, ma che ad un'analisi più approfondita acquista per me un senso fondamentale. Ogni Corpo Rituale massonico si innesta sulla base dei primi tre gradi di Apprendista, Compagno e Maestro. Così, per limitarci al Goi, il Maestro può - se lo vuole - entrare in uno dei Riti che hanno firmato un protocollo di intesa con il Grande Oriente (Rito Scozzese, di York, Noachita, Simbolico, Memphis e Misraim, Croce Rossa di Costantino). Nelle loro differenze i Riti hanno però la base comune dei primi tre gradi, che tempera le divergenze e le diverse interpretazioni]
della Massoneria Universale allora ogni parola "ritrovata" non può che essere provvisoria, da utilizzarsi fino al ritrovamento di un'altra Parola, un po' "più parola" - se mi si permette il bisticcio linguistico - della precedente. Non è una bizzarria metafisica, ma la struttura dello spazio-tempo del cammino del Massone. Dirà il Saggissimo nel corso del rito: Noi non abbiamo ancora trovato la verità eterna. Abbiamo solo trovato il cammino che ci porta così vicino onde l’intelligenza umana possa intuirla.
Nel corso del rito si attraversano due momenti significativi: l'estinzione prima e la rinascita poi del Fuoco.
Tutti i Fratelli viaggiano nel Tempio, percorrendo la terra intera e interrogando gli uomini e le cose. Vengono spente le luci della Fede e della Speranza, e ciascuno dei lumi del Candelabro a sette bracci. Rimane acceso solo il lume della Speranza.
Intanto il candidato entra nel Tempio. Proviene - risponde il Maestro delle Cerimonie - dalla Judea (dice il rituale), passando per Nazareth, guidato da Raffaele; appartiene alla tribù di Juda. Sembrano risposte un po' artificiose, e forse lo sono. Ma hanno lo scopo preciso di costruire un acronimo con le iniziali. Il Saggissimo spiega e l'artificiosità delle domande scompare in un preciso programma di ricerca.
Voi avete pronunciato la Parola Sacra del Grande Nome, composta dalle prime lettere di questi nomi. Ad esse furono dati vari significati e precisamente Jesus Nazarenus Rex Judeorum, In Nobis Regnat Jesus, Jesus Nascenti Renovatur Jehova, Jesus Nascente Ram Innovatur, Ignis Natura Renovatur Integra, Igne Nitrum Roris Inventur (per mezzo del fuoco si trova il Nitro = Azoto), Insignia Natura Ratio Illustrat.Questa lunga spiegazione non può che essere la premessa ad un passo rituale molto significativo, la rinascita del Fuoco mediante una scintilla nascosta nel legno dell'acacia sotto la Rosa Mistica, al centro della Croce.
Queste interpretazioni si possono dividere in tre classi: Mistiche, quelle che si riferiscono a Gesù; Ermetiche, quelle che si riferiscono al Fuoco; Filosofiche, quelle che si riferiscono alla ragione.
Il massone può credere e seguire quella che la sua fede e la sua mente gli detta. Ma noi possiamo unirci ad una sola formula massonica fondata sul Grande Architetto dell'Universo (...).
Nell'origine del movimento della vita e del pensiero... [i] nostri antenati ammisero un principio che non era una astrazione, ma una forza reale e visibile: il Fuoco; da prima il Fuoco terrestre, l'agni del sacrificio, indi il fuoco atmosferico o lampo, infine il fuoco celeste rappresentato dal Sole.
Il fuoco, concepito da prima come una personalità divina non differenziantesi dall'uomo che per la estensione meravigliosa delle sue facoltà, divenne il simbolo dell'essere unico che è la sorgente e la trama dell'Universo.
Che questa fiamma illumini il mondo con lo splendore della scienza. Ch'essa infuochi l'umanità. che l'amore generi delle nuove fecondità, delle nuove energie, proclama il Saggissimo, che aggiunge: Noi non abbiamo ancora trovato la Verità eterna. Noi abbiamo trovato il cammino che ci porta così vicino onde l'intelligenza umana possa intuirla.
Credo che nessun grado muratorio possa riassumere così concisamente il senso della Massoneria.
E ancora: Liberi gli uni di credere alla Resurrezione del Corpo di Cristo; liberi gli altri di non credervi. Per noi Rosa-Croce, la tomba dischiusa è il simbolo della Resurrezione del Pensiero.
Così la vita rinasce incessantemente...
Il rito si conclude con la Cena rituale con pane e vino; essa pure viene contestualizzata al lavoro muratorio.
La Cena che noi stiamo per consumare – avverte il Saggissimo – è forse il ricordo di quella che fece Gesù cogli Apostoli… Qualunque ne sia l’origine, tal Cena è un rito consacrato dagli undici Rosa Croce del VI secolo…
Il nutrimento che ora prenderemo rappresenta il nostro corpo e il nostro sangue. Che esso ci aumenti le forze della vita!
Mi sono dilungato nel proporre brani del rituale per sottolineare la differenza del Principe Rosa-Croce rispetto al Cavaliere di Malta e Templare (inglese e americano): là si tendeva a rinsaldare la base cristiana dell'uomo, qui si insegna ad andare oltre ed aspirare all'universale, svincolandosi da schemi religiosi, spirituali o ideologici.
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