Il recipiendario viene accolto dapprima come Pellegrino quindi arruolato come scudiero. Il pellegrinaggio in terra santa viene esplicitamente compiuto nel proprio cuore. Finalmente arruolato Cavaliere del Tempio, combatte contro i saraceni. Medita su vita, morte (di fronte a teschio ed ossa) e immortalità. Viene quindi rifocillato con pane e acqua. In memoria dei Cavalieri che hanno costituito l’ordine tutti bevono da una coppa riempita di vino e fatta girare.
Solo poche osservazioni (basate sul rituale usato negli anni 80: era in forma dattiloscritta, tradotto da un fratello sulla cui precisione filologica non ho informazioni).
I lavori si aprono, dopo il prescritto giuramento (noi Cavalieri del Tempio, abbiamo giurato e giuriamo: di essere costantemente pronti a sguainare le nostre spade in difesa della cristiana religione contro gli infedeli e contro i miscredenti nemici della religione), nel nome della sempre benedetta Trinità … per l'onore dell'Ordine del Tempio e per la grandezza della gloria della Croce.
Il Cappellano corrisponde al Prelato della Camera Templare dello York. Non discuto il termine (bisognerebbe controllare la dizione in lingua originale), ma l’intervento dei due, pur in situazione analoga – siamo all’apertura dei lavori – pare diverso. Qui la preghiera e invocazione è: Gloria all'Eterno, che ogni cosa ha creato e cielo e terra! Ascoltaci, o divino Architetto: che le nostre azioni inizino con Te e proseguano da Te benedette, affinché‚ in questo sacro luogo possano continuamente regnare in mezzo a noi la pace e l'armonia. Amen. Là si prescrive una preghiera di sua scelta, ma deve chiudere con il Padre Nostro (Matteo 6 9-13), il tutto recitato in ginocchio, come in ginocchio il Prelato apre la Bibbia e in ginocchio stanno tutti i presenti.
Come assicurazione che il candidato sia veramente un autentico credente della religione della Croce gli viene fatto fare appunto il segno di croce. Viene anche ammonito: Ama, onora e temi Dio. Segui e pratica i dieci, immutabili comandamenti, dati a Mosè nel Sinai. Non modificarli! Mantieni e difendi la fede cristiana. Sii leale verso il tuo Governo, rispettoso verso il tuo Gran Maestro, riverente e obbediente verso coloro che stanno sopra di te nell'ordine, pronto a servire il tuo Paese, il tuo Ordine ed i suoi interessi. Preferisci l'onore alle ricchezze. Sii giusto ed onesto nelle tue parole e nei tuoi atti. Ama la verità, la virtù, l'onestà, l'onore. Non recare volontariamente offesa ad alcuno. Opponiti fortemente alle offese ingiuste, ai torti, alle ingiustizie. Comportati cortesemente, con gentilezza ed affabilità verso tutti. Sii cauto e vigilante ma aperto di cuore, liberale e magnanimo verso tutti. Assisti gli afflitti, le vedove, gli orfani. Rifuggi dalle occupazioni, dalle compagnie e dai divertimenti avvilenti. Condanna ed opponiti all'orgoglio e all'alterigia e ad ogni prepotenza. Combatti ogni forma di egoismo aperto o velato in te e negli altri. Sforzati di rialzare l'onore cavalleresco caduto per opera di arroganti, presuntuosi, felloni, prepotenti, altezzosi ed orgogliosi o rinnegati. Lotta per il benessere dei tuoi fratelli umani di questo pianeta.
Quindi intraprende il viaggio in Giudea al termine del quale pronuncia il giuramento in presenza della Santissima e sempre beata Trinità (…) di considerarmi d’ora innanzi arruolato tra i soldati del Tempio e servitori della Croce.
Dopo uno scontro armato con i saraceni viene invitato a meditare sulla vita, sulla morte e sull’immortalità.
Anche in questo rito viene ricordato il pasto sacro con pane e vino, ma senza l’insistente lettura contestualizzata alla storia fondante di una religione.
Rimane quindi il contesto della religione cristiana, in alcuni passi fortemente accentuato; non pare però così invasivo e primario come nella Camera Templare dello York. Insomma, qui potrebbe esserci uno spiraglio per il superamento della religione... Ma non insisto oltre sull'argomento perché non so se la cosiddetta "apertura" compare nei rituali originali inglesi oppure dipende dal traduttore italiano.
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