DOMANDA n. 1 (provocatoria).
Gli Antichi Doveri descrivono l’essenza della massoneria?
Da quanto riportato credo che i dubbi siano immediati e spontanei: invece di un organismo con valenze iniziatiche rivolte al lavoro interiore, ciò che emerge dalle regole andersoniane sembra piuttosto il ritratto di un’associazione di buoni amici, affratellati da legami fraterni, temperanti, morigerati e dediti alla beneficenza verso gli altri. Oggi con termine moderno definiremmo una tal associazione come club di servizio, non massoneria. Mi chiedo: sono proprio i Doveri andersoniani a individuare la Massoneria, tanto che se ne modifichiamo uno non facciamo più Massoneria? Oppure è la Massoneria come noi l'abbiamo praticata non conforme alle regole andersoniane?
DOMANDA n. 2 (provocatoria).
Gli Antichi Doveri sono normativamente immutabili e fissati per l'eternità? Oppure per la contestualizzazione spazio-temporale di qualsivoglia norma possono essere rettificati? oppure reinterpretati?
DOMANDA n. 3 (provocatoria).
Se un bussante si dichiara apertamente ateo (sia pure intelligente e non stupido) che si fa? Lo si accetta o lo si rifiuta?
Certamente si tratta di regole (fissate organicamente appunto dal reverendo Anderson, sia pure prendendo spunti da Old Charges preesistenti) che non possono che essere legate al tempo storico in cui il buon Anderson viveva e al comune sentire dell'epoca e dell'ambiente sociale e di un religioso.
Il passaggio dalla massoneria operativa alla massoneria speculativa si è sicuramente prolungato per molto tempo, secoli addirittura, e Anderson ha codificato quanto si era stabilito. Ovviamente ha agito da uomo del suo tempo, impregnato di illuminismo (al quale probabilmente è dovuto il concetto di Religione universale che gli valse l'accusa di de-cristianizzazione della massoneria) e certo gli si deve riconoscere il merito di avere almeno stabilito un corpus iuris che dopo quasi tre secoli è ancora riconosciuto valido.
Ciò non toglie che in una visione storicista si può andare anche oltre Anderson, non per il gusto di andare oltre ad ogni costo, ma semplicemente perché la situazione di oggi è cambiata.
Non riterrei quindi gli Antichi Doveri immutabili. Anche perché ho qualche dubbio che possano essere gli effettivi "paletti regolatori" della massoneria, ritenendoli appunto coerenti con le concezioni andersoniane e - in senso lato - tipiche della massoneria inglese del tempo.
In ogni caso il nostro buon reverendo, rapportandosi nella sua epoca, ebbe alcune importanti intuizioni (probabilmente anche della odierna massoneria anglosassone).
Capì che si dovevano evitare argomenti che dividessero (ecco la proibizione di parlar di politica e religione, argomenti tanto più scottanti in un paese che aveva conosciuto guerre di religione e di supremazia dinastica), comprese che si poteva far lavorare e tenere uniti persone di diversa cultura ed estrazione religiosa e di diversa estrazione sociale solo affidandosi a ciò che unisce, non a ciò che divide (ecco quindi l’importanza dello star bene assieme e la valorizzazione del senso di amicizia e fraternità). Principio rivoluzionario se rapportato ai tempi storici inglesi ed europei, ma principio rivoluzionario (purtroppo) anche oggi dopo tre secoli.
Credo comunque che sia un principio mutuato direttamente dalla operatività muratoria: se devi costruire un edificio, a te costruttore importa prima tenere il cantiere in armonia perché lavori proficuamente e mantenere uniti i singoli materiali, di qualunque sostanza siano fatti. E qui si apre una prospettiva immensa: le singole pietre siamo noi, e noi dobbiamo riconoscerci in grado di unirci agli altri, e dobbiamo lavorare su noi stessi.
DOMANDA n. 4.
Al bambino che oggi è ancora nel grembo materno, già sottoposto ad una quantità enorme di stimoli e che fin dalla prima infanzia avrà numerosissime sollecitazioni e impulsi solamente impensabili fino a pochi anni fa, questa massoneria, questo tipo di massoneria avrà ancora qualcosa da dire?
Prima di rispondere col cuore (dando una scontata risposta affermativa) pensiamo che la massoneria è una creazione umana, nata storicamente come struttura organizzata appunto nel settecento inglese - sia pure raccogliendo e collegando tradizioni precedenti - per rispondere ad esigenze di quei tempi e di quelle classi sociali (aristocrazia e poi borghesia e poi ceto medio). E' certamente anche suo merito se le società occidentale odierna non soffre più di alcuni mali, vere e proprie piaghe sociali del tempo. Molti uomini si sono formati tra le colonne del Tempio e hanno poi operato nella vita quotidiana e nella società a favore di tutti e non (solo) per i propri interessi.
Oggi la costruzione è ancora valida? Oppure per rispondere ad esigenze diverse si dovrà rettificare o al limite ricostruire oppure costruire qualcosa di nuovo?
Non ho risposte, ma credo che valga la pena porsi le domande, anche se possono non piacerci (e magari la risposta ci piacerà ancora meno).
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