mercoledì 16 settembre 2009

3.8.5 La legge morale

E’ posta a base della Massoneria dal Primo Dovere.
Per parte sua il rituale del primo grado ribadisce:
La Morale è, per noi, la legge naturale, universale ed eterna che guida ogni uomo intelligente e libero. Essa ci fa apprendere i nostri doveri e l'uso ragionato dei nostri diritti e si rivolge ai più puri sentimenti del cuore per assicurare il trionfo della Ragione e della Virtù.
(Rituale di Iniziazione al Primo Grado del Goi, 1998 – riprende integralmente l’edizione del 1969).

Altre obbedienze riprendono sostanzialmente lo stesso concetto, collegando la morale all’universalità, con evidente traslato – a mio parere – dalla religione: si cambiano i nomi, ma la sostanza resta.

Non è mia intenzione procedere ad un’esame della morale e sulla sua possibilità di fondarsi sull'universale.
In molti sistemi etici infatti l’universale è garantito dal principio religioso e non dubito che anche il "sistema degli Antichi Doveri" ricada tra essi, avendo tassativamente escluso atei e irreligiosi.

Non fanno cenno gli Antichi Doveri a morali laiche e restano in ambito religioso, sia pure di quella nella quale tutti gli uomini convengono.

Il camminatore può accettarne la visione, ma è consapevole della necessità di superare tutte le contraddizioni del mondo, pure quelle legate al cosiddetto universale. Anche in una visione religiosa non può negarsi che i principi morali siano contestualizzati al momento storico e geografico, per cui ciò che duemila anni fa era accettato, oggi non lo è più.

Riporto un solo esempio relativo alla schiavitù. Nelle lettere di Paolo notiamo accettazione della schiavitù: Efesini 5 6: Voi, servi, ubbidite ai vostri padroni secondo la carne; 1 Corinzi 7 20-22: Ognuno rimanga in quella condizione in cui era quando fu chiamato. Sei stato chiamato quando eri schiavo? Non te ne preoccupare, ma pur potendo diventare libero approfitta piuttosto della tua condizione. Solo con papa Leone XIII (1878 - 1903) la Chiesa cattolica ha assunto posizione contraria alla schiavitù.

Anche chi pone i fondamenti della morale in cielo, si trova di fronte, nel corso dei secoli, a cambiamenti che fatica a giustificare (se la morale dipende dalla rivelazione divina allora non può mutare al trascorrere del tempo). Per limitarsi al cattolicesimo (la religione dominante nel paese dove viviamo), il Catechismo della Chiesa Cattolica ribadisce l’universalità della legge morale, "opera della Sapienza divina, (…) pedagogia di Dio "(cap. III, Art. 1, punto 1950), ma giustifica la sua completa inapplicabilità (punto 1974):
"I consigli evangelici esprimono la pienezza vivente della carità, sempre insoddisfatta di non dare di più. Testimoniano il suo slancio e sollecitano la nostra prontezza spirituale. La perfezione della Legge nuova consiste essenzialmente nei comandamenti dell'amore di Dio e del prossimo. I consigli indicano vie più dirette, mezzi più spediti e vanno praticati in conformità alla vocazione di ciascuno: «Dio non vuole che tutti osservino tutti i consigli, ma soltanto quelli appropriati, secondo la diversità delle persone, dei tempi, delle occasioni e delle forze, stando a quanto richiede la carità; perché è lei che, come regina di tutte le virtù, di tutti i comandamenti, di tutti i consigli, in una parola, di tutte le leggi e di tutte le azioni cristiane, assegna a tutti il posto, l'ordine, il tempo, il valore» San Francesco di Sales, Traité de l'amour de Dieu, 8, 6: Oeuvres, v. 5 (Annecy 1894) p. 75".
Viene quindi affermata l'immutabilità e universalità della legge morale ma si accetta la mutabilità della sua applicazione (contestualizzando la morale al tempo e allo spazio)

Quindi la legge morale di Anderson può non coincidere (di molto o di poco non importa) con la legge morale del secolo XXI.

Del resto le stesse Obbedienze massoniche hanno avuto comportamenti non conformi al primo Dovere: mi riferisco alla Massoneria Prince Hall, nata dalla prima Loggia americana di colore l'"African Lodge", fondata a Boston dal nero Prince Hall. Nel XVIII secolo molte logge negli Stati Uniti erano chiuse ai neri (contravvenendo al terzo Dovere) e ancora oggi in molti stati "più influenzati dalla permanenza di un certo criptorazzismo...le Logge Massoniche sono monotonamente bianche" [Michele Moramarco, Nuova Enciclopedia Massonica, vol. 2, Reggio Emilia, 1989, p. 513].

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