Il cordone richiama visibilmente la squadratura del tempio all'inizio della tornata di Loggia e la delimitazione dello spazio entro il quale si svolgono i lavori.
E i nodi? Confesso che è un ornamento che mi ha lasciato e mi lascia abbastanza "freddo" e sul cui simbolismo non sono stato spinto a lavorare. Sì, molti fratelli disquisiscono sul legame di amore e fratellanza indicato dai nodi, sul simbolo dell'infinito richiamato dal doppio occhiello, sul numero sette e sulle onde del cordone, con punti nei massimi (appunto i nodi) e concavità nei minimi, e così via.
Ribatto.
La posizione dei nodi ai culmini e non in fondo alle concavità mi pare più un espediente tecnico di improvvisati decoratori moderni che di rilevante significato simbolico. E' infatti più facile fissare i nodi collegandoli al muro che lasciarli liberi nelle concavità con il rischio di stringerli e chiudere il doppio occhiello (ma in alcune logge ho notato i nodi nel contro delle concavità).
E' prescritto che i nodi debbano essere proprio sette? Per quale motivo?.
Altrettante valide spiegazioni simboliche potrebbero essere date per un altro numero, per esempio tre o cinque o nove o dieci o dodici e così via.
I nodi del cordone non uniscono nulla: non sono due corde distinte annodate, ma un'unica corda che per così dire si autointreccia in un doppio occhiello.
Richiamare il nodo all'amore tra i fratelli può essere un utile spunto a patto di non fermarsi ad un generico buonismo e ricordando che ogni medaglia è composta di due facce e inscindibilmente legato all'amore è l'odio come inscindibilmente legato al bene è il male.
Il fratello che osservò che solo chi sa odiare sa anche amare ha notato la peculiarità del cammino: conoscere l'odio per conoscere l'amore. Conoscere odio e amore per superare lo stadio di odio-amore e giungere alla sintesi superiore. Infatti come l'odio si può trasformare in amore, anche l'amore può trasformarsi in odio e solo chi giunge alla sintesi successiva può conoscere l'intensità del legame che deriva dal percorrere la stessa strada e avere il pane in comune: essere appunto Compagni.
Dall'interessante (e in Italia poco conosciuto ancorché preciso e puntuale) studio di René Desaguliers sulle Pietre della Massoneria, riporto l'ipotesi dell'autore francese che probabilmente potrà dispiacere a qualche fratello simbolicamente troppo "impulsivo" ma che ritengo filologicamente corretta o almeno estremamente attendibile.
«Risulta che in Francia, nel XVIII secolo, indented tarsel (= indented tassel) è stato immediatamente tradotto in houppe dentelée.[René Desaguliers, Le Pietre della Massoneria in Renaissance Traditionnelle, Parigi, n. 78, 1988.]
Nel nostro paese [la Francia], dal tempo delle prime divulgazioni (1744), l’espressione houppe dentelée è rimasta sostanzialmente costante [Senza dubbio perché incomprensibile. Nota di Desaguliers]. Non è stata associata a un bordo dentellato (come l’uso inglese che stiamo per esaminare spingerebbe a supporre), ma ad un emblema araldico molto familiare: una cordicella che termina con due nappe e che forma nodi d’amore, attribuita alle vedove ed a certi dignitari della Chiesa [Una delle più belle illustrazioni dell'impiego dei nodi d'amore in araldica, o piuttosto negli Ordini cavallereschi, è il collare dell'Ordine dell'Annunziata di Casa Savoia, fondato nel 1362 da Amedeo IV. Il collare presenta l'immagine dell'Annunciazione (da cui il nome) e dei nodi d'amore. Nota di Desaguliers]. Così indented trovò in francese un utilizzo araldico che aveva l’equivalente in inglese e poteva dunque - non senza difficoltà - apparire di una coerenza accettabile.
Notiamo d’altra parte che dal punto di vista di una semplice traduzione sono le due nappe della corda a sembrare essenziali, i nodi d’amore essendo accessori. Oggi, la prospettiva è invertita. Il nodo d’amore - al quale si dà raramente il nome esatto [E la pronuncia corretta. Lac d'amour si pronuncia «la d'amur». Cfr. Georges de Crayencour, Dictionnaire héraldique, Parigi, 1985, p. 211. Nota di Desaguliers] - si è sviluppato in estetica ed in simbolismo.
Risparmiamoci tuttavia la riflessione di sapere quanti nodi deve contenere il cordone: le opinioni, si sa, sono molto diverse al riguardo».
Quindi il cordone con i nodi d'amore sembrerebbe un ornamento introdotto per scarsa precisione filologica piuttosto che per pregnanza di simbolismo.
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