domenica 6 novembre 2016

La zanzara e il leone



Piccolo divertissement suggerito dalla lettura della favola di Tolstoj La zanzara e il leone nei Quattro Libri di Lettura.

Segretario. Protagonisti della favola sono: una zanzara ed un leone.

Il leone è il re della foresta, animale feroce e vigoroso, che tutti temono. Questa sera ha la voce del 1° Sorvegliante.

La zanzara è un insetto dell’ordine dei ditteri. Solo la femmina è ematofaga: per lo sviluppo delle uova assorbe proteine succhiando il sangue delle vittime. Questa sera ha la voce del 2° Sorvegliante.

1° Sorvegliante. Sono il leone. Animale erculeo e possente. Molti mi identificano con il sole e chiamano sol-leone il periodo della maggior forza del sole. Molti non mi capiscono e mi temono. Io sono il forte tra i forti.

2° Sorvegliante. Sono una piccola zanzara, ma nel mio piccolo sono forte anch’io. Riesco a battere le mie ali seicento volte in un secondo. Prova a farlo te, o forte leone!

1° Sorvegliante. Non fare lo sbruffone! Il battito delle tue ali è straordinario, è bello, è armonico, produce un ronzio intrigante: ma non è forte. Sarai anche bella, ma non sei forte. Non puoi cacciare un’antilope come faccio io: non ne sei capace.

2° Sorvegliante. E che me ne faccio di un’antilope? Una piccola goccia del tuo sangue è sufficiente per far schiudere cinquecento delle mie uova. Prova tu a far cinquecento leoncini con una goccia di sangue, se sei capace.

1° Sorvegliante. Cinquecento leoncini? Ne basta uno per essere il re. Accontentati di vedere schiudere cinquecento uova. Così vuole la Natura.

2° Sorvegliante. La mia famiglia esiste da cento milioni di anni, è una delle più antiche sulla terra. E voi leoni? Ci siete solo da neanche due milioni di anni. Siete solo dei parvenu.

1° Sorvegliante. Ma io sono forte e non pretendo di essere bello. Tu forte non lo sarai mai. Non è la tua natura. Accontentati di essere ciò che sei e non altro.

2° Sorvegliante. Tu credi di essere più forte di me? Sbagli! Sì, sai graffiare, sai mordere, ma le donne, quando litigano con i loro uomini, fanno altrettanto. Io, invece, sono veramente più forte di te. Ti dichiaro guerra. Vedremo chi vincerà.

Segretario. E la zanzara suona la sua tromba di guerra e comincia a punzecchiare il muso del leone. Il leone, per difendersi, si dà zampate, si batte il muso e si ferisce con gli artigli.

Oratore. La Forza, venuta a mancare l’ornamento della Bellezza, infierisce su se stessa.

1° Sorvegliante. Tregua, tregua. Sono esausto.

Oratore. La Forza è forte. Ma se è troppo forte non è più Forza.

Segretario. La zanzara, soddisfatta, intona il canto della sua vittoria, e vola via.

Oratore. Vola, zanzara, vola. Sei soddisfatta della tua vittoria. Ma... Attenta!

Segretario. Insetto presuntuoso. Registro la tua vittoria. Ma... Attento!

Oratore. Il saggio conosce la Legge. Sa che la vittima di oggi può essere il vincitore di domani. E il vincitore di oggi può essere la vittima di domani.

Segretario. La zanzara vola, vola, vola,... danza il volo della vittoria, impaziente di raccontare a tutti ciò che è successo: la piccola zanzara ha sconfitto il forte leone.

Oratore. La Bellezza è bella. Ma se è troppo bella non è più Bellezza.

Segretario. La zanzara vola, vola, vola... Canta la sua vittoria, intona inni mai cantati: il piccolo ha vinto. La forza è stata sconfitta da una più forte. La minuscola zanzara, con voli strani, curvi, ha colpito: ha sconfitto chi pareva invincibile.

Oratore. Attenta zanzara. Non cantar troppe vittorie....

Segretario. La zanzara vola, vola, vola... Ma... improvvisamente... un ostacolo..., non prevedibile, invisibile... indistruttibile.

Oratore. Mia piccola zanzara, canti, canti, ma il canto si spegne...

Segretario. La zanzara s'impiglia nella tela di un ragno, un piccolo e minuscolo ragno che corre e colpisce la zanzara. Il veleno del ragno liquefa il corpo della preda e il ragno succhia il liquido che fu la zanzara.

Maestro Venerabile. La bellezza della ragnatela ha avuto il sopravvento sulla bellezza che non voleva essere bella e pretendeva di essere forte.

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