La nascita della Massoneria non è certo il 1717.
Quel 24 giugno quattro Logge (sulle tante che c'erano) si unirono in una struttura nuova, inesistente.
Quel giorno nacque un organismo, la Gran Loggia di Londra, che poi diventò d'Inghilterra, che poi convisse con un altro organismo antagonista, che poi eccetera eccetera eccetera.
Il 1717 è la nascita delle "Obbedienze" (termine credo inventato da Frapolli nell'Ottocento).
Obbedienze da "obbedire", eh! Il 1717 è la morte della Loggia sovrana, altro che nascita!
La Massoneria è nata molto prima del 1717, quando si incontrarono le richieste di costruire qualcosa e le offerte di chi quel qualcosa sapeva costruire.
Lì, in quell'incontro, nacque la Massoneria. Lì, in quei tempi, i massoni non avevano tempo di parlare, disquisire, supporre, interloquire... i massoni costruivano. Non parlavano di squadra, filo a piombo, mazzuolo, cazzuola, ma li "usavano".
E come si faceva a sapere se uno era Massone oppure no (al di là di appartenenze più o meno conosciute)? Semplice. Costruisci ed è solido e sta in piedi? Bene, sei un Massone. Costruisci e non sta in piedi? Beh, caro amico, sarai anche simpatico, ma non sei Massone. E se proprio mi sei simpatico ti dico: Applicati, prova, riprova. Lo diventerai.
Diventi Massone imparando ad usare gli utensili adatti.
E imparerai che colpire uno scalpello con un mazzuolo da un chilo o più di peso per tante ore è maledettamente faticoso. E se non stai attento ti schiacci pure un dito.
E imparerai, tu che ti dai da fare per diventare il prossimo Maestro di Loggia, che usare la cazzuola per mantenere unita la tua Loggia, è maledettamente faticoso e ti spezza polso e braccio.
E imparerai che a lavore ci si sporca, si suda, si fa fatica.
E imparerai che l'abito non fa il monaco. E che la Massoneria non può ridursi ad un andarsene in giro con giacca nera, pantaloni neri, scarpe nere come tanti jellatori.
Ma il Massone di oggi sembra abbia perso il "gusto del sale".
Non coglie, il Massone di oggi, il "sale" degli strumenti perché ha perso il contatto con la "materialità" del lavoro muratorio.
Il Massone di oggi è come l'ex-buongustaio costretto a nutrirsi di minestrine insipide e non coglie più il senso del manicaretto.
Ecco il nostro grande "peccato mortale": Massoni insipidi per una Massoneria insipida.
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