Nulla è dunque più erroneo che il volerli persuadere ad impegnarsi; anche quando credono di farlo, il loro impegno non consiste nell'accettare un dato di fatto, nell'identificarsi in una delle sue funzioni, nell'assumerne le possibilità e i rischi personali; ma nel giudicarlo dal di fuori e come se non ne facessero parte essi stessi; quell'impegno è ancora un modo particolare di restare liberi. L'insegnamento e l'indagine scientifica non si confondono, da questo punto di vista, con il tirocinio di un mestiere. La loro grandezza e la loro miseria è appunto di essere e un rifugio e una missione.
Claude Lévi-Strauss (Tristi Tropici, p. 53) sta parlando di certi
studenti e futuri insegnanti o scienziati.
E’ però atteggiamento diffuso in
ogni campo: spesso o meno frequentemente, in qualunque ambito ti
trovi, prima o poi incontri il tizio saccente, che ti spiega, che ti
vuole insegnare.
Se ci riferiamo poi al campo che più
ci sta a cuore, lo incontriamo, questo Massone, il fratello Bravini,
che ti spiega come va la Massoneria, come va il mondo e come invece
dovrebbe andare.
E’ il tipo da Loggia, alter ego
dell’esperto da bar: se il mondo andasse come dovrebbe (cioè: come
lui dice che dovrebbe andare) sarebbe molto migliore.
E’ l’iscritto alla Massoneria, che
pur essendo iscritto (magari da molti anni) alla Massoneria è sempre
stato “asintotico” e non l’ha mai “intersecata”.
(NB:
Asintotico deriva da asintoto, la retta che si avvicina sempre più
ad una curva senza mai raggiungerla).
Siamo in tanti a sostenere che la
Loggia non è un circolo culturale dove vai ad assistere a dotte
conferenze, non è lo studio di uno psicologo o psicanalista che cura
terapie di gruppo, non è un’associazione di “poverini” che
sfogano le proprie frustrazioni indossando variopinti paludamenti.
No, la Loggia è qualcosa di molto diverso, e ognuno deve riportare
non la freddezza di cose lette e magari capite poco, ma esperienze
personali. La Loggia non è un confessionale, ma una specie di
laboratorio umano, dove la mia esperienza può stimolare i Fratelli,
come le loro esperienze stimolano me.
Il fratello Bravini, che legge, e legge
solo, non porta nulla. Non è sincero. Non “digerisce” ciò che
ha letto, non riesce a far suo quanto letto e a farlo diventare una
propria esperienza.
Se tu ti limiti a riportare quanto
letto senza averlo fatto tuo, resti in superficie, come la schiuma
del mare. Il tuo intervento risulta freddo, superficiale, epidermico.
Fondamentalmente inutile.
La Loggia deve costruire con le pietre
dei singoli Fratelli, e queste pietre non le leggi altrove, ma le
sgrossi dentro di te.
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