domenica 8 giugno 2014

Finalmente Libero Muratore

Siamo quasi giunti al termine del rito: il Candidato cessa di essere Candidato.

R: Avevo superato le prove, mi avevano tolto la benda, avevo promesso, ma...
D: Ma?
R: Non ero ancora Libero Muratore. Mancava l'atto che significasse: da questo momento in poi sei massone!
D: E' un atto indispensabile?
R: So benissimo che molti ritengono pura formalità atti del genere, perché non si è creati massoni in un attimo ma lo si diventa faticosamente, giorno dopo giorno, con un lungo lavoro su se stessi. Ma a me piace pensare che si possa individuare un momento in cui formalmente si attesta il cambiamento (non la creazione).
D: Parliamo allora dell'atto.
R: Il Maestro Venerabile ordinò al Maestro delle Cerimonie di accompagnarmi all'Altare.
D: L'Esperto non vi accompagnò?
R: No, l'Esperto aveva già esaurito il suo compito all'atto della Promessa. Mi aveva accolto all'inizio del Rito portandomi nel Gabinetto di Riflessione, mi aveva preparato e portato a bussare alla porta del Tempio, mi aveva accompagnato nelle prove fino alla mia Promessa, poi si era allontanato. Il suo compito era terminato, ma ricordo e ricorderò molto bene il suo aiuto e i suoi suggerimenti.
D: Come vi preparò il Maestro delle Cerimonie all'Altare?
R: Mi fece semplicemente inginocchiare sul ginocchio destro, mentre  i due Sorveglianti si ponevano ai miei lati leggermente arretrati.
D: Come mai questa posizione strana dei Sorveglianti?
R: In questo modo i due Sorveglianti e il Maestro Venerabile, che era sceso dalla sua cattedra e si era messo davanti a me, formarono i vertici di un triangolo equilatero nel cui centro stavo io.
D: Cosa fece il Maestro Venerabile?
R: Il Maestro Venerabile impugnò la Spada Fiammeggiante e me la pose sulla testa, quindi pronunciò la formula della iniziazione.
D: La potete ripetere?
R: Certo, la ricordo molto bene. Iniziò con l'usuale invocazione: Alla Gloria Del Grande Architetto Dell'Universo.
D: Ne abbiamo già parlato.
R: Aggiunse subito dopo: In nome della Libera Muratoria Universale.
D: Cosa significa?
R: Significa che l'Obbedienza massonica (ma il termine Obbedienza non mi piace: personalmente preferirei il termine inglese Craft: corporazione, mestiere) alla quale la nostra Loggia appartiene si riconosce come una parte (non la parte) della Massoneria Universale.
D: Continuate!
R: Poi proseguì: Sotto gli auspici del Grande Oriente d'Italia.
D: La nostra Obbedienza?
R: Sì, il corpo massonico al quale aderisce la nostra Loggia.
D: Continuate!
R: Il Maestro Venerabile ribadì che ciò che stava per compiere poteva compierlo: In virtù dei poteri a me conferiti.
D: Come poteva avere il Maestro Venerabile questi poteri?
R: Il Maestro Venerabile aveva a disposizione il potere di creare Massoni appunto perché era il Maestro Venerabile.
D: Come usò questi poteri il Maestro Venerabile?
R: Giunto a questo punto della formula disse : Io ti inizio, ti costituisco e ti creo Libero Muratore.
D: Non fece altro?
R: Effettivamente batté un colpo di Maglietto contestualmente alla pronuncia delle parole.
D: Cioè?
R: Disse “Ti inizio” e batté un colpo di Maglietto sulla lama della Spada Fiammeggiante. Poi disse “Ti costituisco” e batté un altro colpo sulla lama. Infine disse “Ti creo” e batté un terzo colpo sulla lama.
D: Ancora il numero tre?
R: Certo, il numero dell'Apprendista.
D: Dopo i colpi di Maglietto cosa fece il Maestro Venerabile?
R: Il Maestro Venerabile mi porse la mano e mi fece alzare.
D: Quindi vi trovaste in piedi uno di fronte all'altro?

R: Sì, non ero più inginocchiato.

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