Si tratta di un Corpo cavalleresco federato, unitamente al successivo Cavaliere di San Giovanni Evangelista, all'Ordine della Croce Rossa di Costantino.
I lavori si aprono alla prima ora del primo giorno, quando la Parola di Verità, scomparsa attraverso la Porta della Morte, è andata perduta nel tetro edificio della Tomba. La Parola potrà essere ritrovata con l’esercizio della Fede, della Speranza e della Carità, pilastri del Nuovo Testamento.
Il recipiendario ha già scoperto la Parola Antica; ora vuole imparare l’autentica Parola di un Libero Muratore Cristiano e basa la sua aspirazione sul compimento delle sette opere di misericordia corporale.
Il viaggio del recipiendario viene scandito da tre pilastri. Il pilastro della Fede indica la ferma convinzione della Presenza e delle manifestazioni di Dio: La Fede provoca un perfetto amore dello Spirito ed un timore reverenziale davanti al Santo Nome di Dio; provoca una fiducia che non traballa sulla Sua Parola.
Al pilastro della Speranza viene ricordato che la Speranza quasi supera la forza espressiva della nostra espressione verbale e del nostro pensiero. Sperare è più di chiedere, ha più significato di aspettare, supera persino la Fede. Allorquando noi parliamo della nostra speranza nella “vita eterna” nessun altro concetto può descrivere l’immortale anelito dell’anima. Tale “santa speranza” che si basa sul puro ed attivo principio della Fede, è la stella del mattino della nostra gioventù, è il conforto della nostra vecchiaia. La speranza è il vivente “compagno di viaggio” del nostro pellegrinaggio attraverso questa “valle di lacrime”…
La Carità è Amore superiore (…), “Virtù Santa” che riempie il cuore con lo spirito della Beneficenza tipico dell’Evangelo. Questo Amore ci induce a riconoscere tutti gli uomini come nostri fratelli, trattarli con pazienza, perdonare quanto di ingiusto ci venga inflitto (…). Il cuore, ossia il sentimento profondo dell’Essere, può dire – illuminato di Carità – (…) – che detta Virtù rispecchia la volontà del Grande Creatore della nostra esistenza e che tale immagine è allora impressa in noi quale tendenziale modello della Sua Figura Santificata.
O Grande Architetto Creatore facci operare per ottenere la Sacra Fiamma che sviluppa in noi la Tua Divinità.
Il recipiendario conferma di fronte al Santo Sepolcro le obbligazioni di cavaliere cristiano e si impegna a custodire la tomba del Vero Verbo e di difenderla contro tutti gli attacchi. Si impegna pure al rispetto al nome di Iehosciùa, che è quello del nostro Signore Crocifisso e [a] non abbandonare mai la Religione Cristiana (…) affinché alla resurrezione dei morti io possa risorgere dalla tomba dell’effimero e del transeunte come uno dei reintegrati.
Accolto cavaliere viene messo al corrente della leggenda di fondazione dell’Ordine, basata sul ritrovamento da parte di Elena, madre dell’imperatore Costantino, del luogo del Santo Sepolcro e della croce di Gesù.
Il neo cavaliere riporta all’Asilo le spoglie dei nemici vinti, indicando con ciò la vittoria sulle proprie passioni. E’ ora pronto per la triplice discesa nella cripta del s
Santo Sepolcro dove è nascosta la stella del mattino. Solo alla terza discesa si illumina il risorto.
La leggenda dell’Ordine ricorda la negligenza e l’abbandono del secondo Tempio da parte degli addetti alla manutenzione. L'edificio abbandonato andò in rovina e un po' alla volta si persero le conoscenze tecniche dei muratori. Le strutture materiali della costruzione vengono sostituite con edificazioni spirituali. Gli artigiani, che trascuravano il lavoro sottraendo le pietre migliori e trascurando gli utensili, dimenticando l’Arte si trovarono nel tempo in cui la Rosa mistica venne sacrificata sulla croce drizzata verso le sfere celesti per mezzo di tre quadrati, tre cerchi e tre triangoli. Alcuni fratelli cercarono il sepolcro nel quale il Verbo era nascosto, perseverando in tre giorni di silenzio, dopo i quali la Luce risplendette di nuovo. Ora i Muratori non costruiscono più opere di pietra, bensì opere dello spirito.
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