mercoledì 13 gennaio 2010

9.3.1 Il lavoro della Commenda (Rito di York)

La Commenda di Cavaliere Templare è al culmine del sistema americano.

L’apertura della Bibbia (a Giovanni 11 25-26: Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?») viene fatta con tutti i Cavalieri in ginocchio [Il rituale specifica il comando: Cavalieri, in ginocchio. A lato un disegno mostra un cavaliere inginocchiato sul solo ginocchio sinistro. Il rituale è ambiguo: i Cavalieri si inginocchiano su entrambi i ginocchi o solo sul ginocchio sinistro? Il significato simbolico delle due posture è diverso], dal Prelato (in ginocchio pure lui!) che pronuncia una sua preghiera che deve tassativamente terminare con il Padre Nostro.

La Commenda viene aperta dopo avere ricordato i compiti e i doveri degli ufficiali.

Nel Rito di Elevazione di un Cavaliere di Malta a Cavaliere Templare punto di partenza essenziale sono le cosiddette “tre domande” alle quali il Candidato deve preliminarmente rispondere prima dell'ingresso. Il Candidato dimostrerà la sua purezza (nelle risposte) lavandosi le mani (appunto le mani pulite indicano purezza di intenzioni - atto simbolicamente analogo al gesto di Pilato, ma con altra intenzione).


LE TRE DOMANDE

1. Sul tuo onore, nel chiedere l’ammissione a questo nobile e generoso Ordine della cavalleria Cristiana, dichiari solennemente che non sei stato mosso da bramosia di denaro o altro indegno motivo?

2. Se sarai chiamato ad impugnare la tua spada in un conflitto di religioni, lo farai sempre e solamente a difesa della Religione Cristiana?

3. Ritieni di aver compiuto qualche atto di cui non sei ancora pentito e che, nella tua coscienza, potrebbe renderti indegno di diventare membro di una istituzione fondata sulla Religione Cristiana e sulla pratica delle Virtù Cristiane?

La risposta è ritualmente prescritta: sì, sì, no.

Credo che le tre domande siano altrettanto punti qualificanti per il lavoro nel sistema cavalleresco americano. E' ben vero che sono poste all'ingresso della Camera Templare, il culmine del sistema, ma credo che informino il sistema tutto. Non è infatti plausibile che il massone giunga alla camera dei Cavalieri di Malta e non prosegua l'iter nella successiva Camera Templare (almeno a mia memoria non è mai successo - tanto più che la consuetudine è di lavorare normalmente solo nella Camera Templare). Ed è invece plausibile (come normalmente avviene) che il Candidato alla Cavalleria “americana” riceva i tre gradi durante la stessa tornata per cui non abbia la possibilità di riflettere adeguatamente.

IL PELLEGRINO E IL PELLEGRINO COMBATTENTE

Il Candidato diventa Pellegrino, sottoposto a sette anni di pellegrinaggio verso il Santo Sepolcro. Durante i primi tre anni incontra tre Eremiti (uno per anno) che gli offrono pane, acqua e letture edificanti.


LETTURA DEL PRIMO EREMITA.
Sia glorioso il fratello povero della sua elevazione [Giacomo 1 9]. Venite a me, voi tutti che siete stanchi ed affaticati, ed io vi ristorerò [Matteo 11 28]. Anche Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, affinché seguiate le sue orme [1 Pietro 2 21]. Eravate infatti sbandati, ma ora siete tornati al Pastore e Vescovo delle vostre anime [1 Pietro 2 25]. Perduri l’amore fraterno [Ebrei 13 1].


LETTURA DEL SECONDO EREMITA
Non dimenticate la beneficenza e la compartecipazione dei vostri beni, perché di questi sacrifizi si compiace Iddio [Ebrei 13 16]. Non dimenticate l’ospitalità, perché taluni, senza saperlo, ospitarono degli angeli [Ebrei 13 2]. Ricordatevi di coloro che sono in catene, come se anche voi foste in catene e di quelli che sono maltrattati, perché anche voi vivete in un corpo [Ebrei 13 3]. Non ci stanchiamo poi di fare il bene; a suo tempo infatti mieteremo se non ci rilassiamo [Galati 6 9].

LETTURA DEL TERZO EREMITA
La carità copre un gran numero di peccati [Pietro 4 8]. Se un fratello o una sorella si trovano nudi e privi del cibo quotidiano, e qualcuno di voi dice loro «andate in pace, riscaldatevi e saziatevi» ma non dà loro le cose necessarie al corpo, a che giova tutto ciò? [Giacomo 2 15-16]. Sii fedele fino alla morte, ed io ti darò la corona della vita [Apocalisse 2 10].

Dopo l’incontro con i tre Eremiti viene chiesta una deroga (?!?) per i successivi quattro anni: …Ora egli [il Pellegrino] chiede se il Commendatore gli concede di dedicare i quattro anni che gli rimangono di una penitenza, ad opere di maggiore utilità...
[Mia osservazione: maggiore del pellegrinaggio e della personale purificazione per diventare cavaliere? Tre anni su sette: non è neanche a metà dell'opera! Non sarà il solito ritornello sulla necessità per il massone di operare fattivamente e concretamente ecc. ecc.?]

La richiesta viene (ovviamente)accettata e i successivi quattro anni mancanti al termine del pellegrinaggio vengono sostituiti da quattro anni di guerra, cui io [è il Commendatore della Commandery che parla] lo sottopongo a prova del suo coraggio e della sua costanza.

Al Pellegrino viene richiesto il prescritto giuramento, da tenersi sulla Bibbia aperta - come abbiamo visto - a Giovanni 11 25-26.


L’IMPEGNO DEL PELLEGRINO

Come Pellegrino Guerriero [ma non è una contraddizione in termini? Anche l'interpretazione avanzata da qualcuno che si tratti di una “guerra interiore” stride con l'atmosfera del rituale] è tenuto a fare l’elemosina ai pellegrini poveri e stanchi…, nutrire gli affamati, vestire gli ignudi e curare le ferite degli afflitti.

Io brandirò la mia spada a difesa delle giovanette innocenti, delle vedove indigenti, degli orfani indifesi e della Religione Cristiana (in maiuscolo nel testo).

Dopo tre dei quattro anni di combattimento il Pellegrino Guerriero dichiara di non nutrire una tale inimicizia e malevolenza contro nessuna creatura di questa terra, che non mi permetta di riconciliarmi spontaneamente con lui se trovassi in lui una corrispondente disposizione.

Dopo tre anni di combattimento si chiede, e viene concesso, il condono dell'ultimo anno. Per essere ammesso nella Commenda è necessaria - dice il Commendatore - una prova di fedeltà verso di noi.

LE LIBAGIONI

Il rito si compie con le prescritte cinque libagioni, compiute attorno ad un tavolo triangolare con dodici candelieri, dodici bicchieri, una Bibbia chiusa sotto un teschio e un crocefisso. Le prime quattro libagioni vengono eseguite con acqua e vino, l’ultima con vino puro.

PRIMA LIBAGIONE
Alla memoria del nostro Eccellentissimo Gran Maestro Salomone Re di Israele.
Mentre noi commemoriamo le virtù dell’illustre fondatore dell’antica Corporazione della Massoneria, ricordiamo le lezioni di saggezza che ci ha lasciato nelle Sacre Pagine, per la nostra istruzione: la lezione più importante è: Temi Iddio e rispetta i Suoi Comandamenti.


SECONDA LIBAGIONE
Alla memoria del nostro generoso Gran Maestro Hiram, re di Tiro.
Essere grande vuol dire essere buono, e colui che vuole che il suo nome rimanga ricordato dai posteri, deve nobilitarlo mediante atti di carità ed azioni di pura beneficenza.


TERZA LIBAGIONE

Alla memoria del nostro Antico e Grande Maestro Operativo Hiram Abif, il Figlio della Vedova che perdette la vita conservando la sua integrità.
Mentre noi ricordiamo la memoria di questo nostro Illustre Martire, proponiamoci di imitare il suo esempio, e sacrificare la nostra vita anziché rinunciare alla nostra integrità.


Il Commendatore spiega: Pellegrino, queste libagioni ad onore di questi illustri Grandi Maestri dell’Antica Corporazione della Massoneria sono fatte a ricordo del nostro legame con essi., della nostra venerazione per loro e della nostra fedeltà a questa onorevole Istituzione. L’Ordine al quale tu ora desideri unirti è fondato sulla religione cristiana e sulla pratica delle virtù cristiane.

E' un collegamento tra Hiram e la religione (ma il contesto è chiarissimo: religione cristiana) che mi pare forzato. La figura di Hiram è universale appunto perché, svincolata dal contesto di una singola religione: appartiene alla sacralità dell'uomo. Rinchiudere la Massoneria nella religione cristiana e nella pratica delle virtù cristiane mi pare limitazione della sua valenza iniziatica.

Dopo la lettura di Matteo 26 14-25 (l'ultima cena e l'annuncio del tradimento di Giuda) il Commendatore puntualizza: Pellegrino Guerriero, le dodici candele accese sul triangolo davanti a te, corrispondono al numero degli Apostoli del nostro Salvatore, quando era sulla terra. Uno di essi cadde per peccato e tradì il nostro Signore e Maestro.

Quindi fa spegnere una candela al Pellegrino a memoria dell'apostasia di Giuda Iscariota.

Osservo che apostasia significa rinnegamento della propria religione e non sembra possa applicarsi al reato di Giuda che pare piuttosto un atto di tradimento. Inoltre non mi sembra né rilevante né significativo parlare di apostasia in un rito massonico. Apostasia infatti nella accezione cristiana del termine è l'atto di chi abbandona la fede (cristiana) a favore di un'altra o di nessun'altra. Il libero muratore è al di fuori di problematiche del genere.

Segue poi la lettura di Matteo 26 36-49: la veglia nel Getsemani e il bacio di Giuda.

Le «reliquie» (Bibbia e teschio, coperti da un panno nero, al centro del tavolo sul quale sono i bicchieri per le libagioni) vengono scoperte e il Commendatore sottolinea: …che questo ti insegni che, fra tutte le prove e le traversie della vita umana, una piena fiducia sulle Verità divine contenute in questo Sacro Volume…

Il Prelato legge da Matteo 27 24-37: Pilato si lava le mani, flagellazione, crocifissione.


QUARTA LIBAGIONE
Alla memoria di Simone di Cirene, che fu costretto a portare la croce del nostro Salvatore.


IL PELLEGRINO PENITENTE

L'ultimo anno di combattimento restante viene condonato e trasformato in un anno di penitenza. Al Pellegrino Guerriero (ora Pellegrino Penitente) viene fatta indossare una veste bianca e vengono consegnati un teschio e una candela per insegnarti che con la fede e l’umiltà potrai gettare tanta luce da illuminare gli uomini in modo che essi possano vedere le tue buone azioni e glorificare il Padre Nostro che è nei Cieli.

Il Pellegrino Penitente accede al Santo Sepolcro, accompagnato dalle letture di Matteo 28 1-6 (annuncio della resurrezione) ed Ebrei 9 27-28 (la seconda venuta di Cristo).

E infine si propongono le letture di Matteo 28 7-10 (primo incontro del risorto con i discepoli), Giovanni 11 25-26 (Io sono la Resurrezione e la Vita ecc.) e Luca 24 50-51 ((ascensione al cielo).

Il Prelato commenta l’elevazione del Cavaliere.

…Le letture che hai ascoltato tendono a ricordarti la gloriosa conclusione di quel venerato sacrificio offerto dal Redentore del mondo, per dare una via di salvezza agli uomini peccatori.

Questo libro sacro
[indica la Bibbia] ci informa che il nostro Salvatore, dopo avere sofferte le pene della morte, è disceso nel luogo degli spiriti defunti; che il terzo giorno Egli ruppe le catene della morte, trionfò sul sepolcro ed al momento opportuno salì con la Sua maestà trascendente al cielo, dove siede alla destra del nostro Celeste Padre, mediatore ed intercedente per tutti coloro che hanno fede in Lui.

…Tu ora porterai
[la decorazione con la croce] per ricordarti sempre a stimolare la tua ricerca nell’imitare le virtù di Gesù immacolato, che morì perché tu possa vivere.

[Dell’umiltà] il nostro benedetto Salvatore ci ha lasciato l’unico esempio perfetto: Se stesso [in stampatello nel testo] e, nonostante fosse l’Eterno Figlio di Dio, si umiliò a nascere da donna, a sopportare le pene ed i dolorosi avvenimenti della vita umana, ed infine a soffrire la crudele ed ignominiosa morte sulla croce.

Questa penitenza è anche un segno di quella fede che ti potrà condurre in salvo, attraverso l’oscura valle delle ombre della morte, e far approdare il tuo spirito affrancato nel porto di pace dei benedetti.

Pellegrino, ricorda sempre questa solenne verità: tu non sai quando sarai chiamato davanti al Giudice Supremo, cui non sfugge il più piccolo atto della tua vita…
A metà della vita siamo già preda della morte. Chi possiamo chiamare in soccorso, se non Te, Signore, che per noi Ti sei già sacrificato? Signore Iddio Santissimo, Signore Onnipotente, Santo e Misericordioso Salvatore, non lasciarci nelle pene della morte eterna.

Ed io ho sentito una voce dal cielo, che mi diceva: «Sia benedetto chi muore d’ora in poi nel Signore»…

Pellegrino, sii sempre pronto e sicuro che una salda fede nelle verità qui rivelate [indica la Bibbia] e una cieca fiducia nel nostro Salvatore crocifisso e salito in cielo, non solo saranno la tua consolazione nelle tristi ore della dissoluzione, ma renderanno certa la gloria, ineffabile ed eterna, nel mondo futuro.


Pellegrino (…) ricorda sempre il sacrificio sul Calvario!
E' terminato l'anno di penitenza e il Pellegrino viene ammesso.


LA QUINTA LIBAGIONE

Il rituale spiega che la cerimonia è intesa a rappresentare il completamento dei posti vuoti del Collegio Apostolico. Quando i Custodi ed il Pellegrino Penitente entrano, nove Cavalieri sono in ginocchio: quei tre completeranno il numero di dodici, quando il Pellegrino Penitente riaccenderà la candela.

La libagione (con vino) viene fatta dopo la preghiera: Signore Iddio, Grande e Benedetto, concedi il Tuo aiuto a questo Candidato, che in ginocchio è pronto ad assumere i doveri di un membro leale e devoto della Croce, santificata dalla morte del Tuo Figliolo. Possa la Tua grazia scendere su di lui in abbondanza. Apri il suo cuore, affinché l’appello della vedova e dell’orfano non gli arrivino mai inutilmente: possa egli tenere pronta la spada per riparare i torti fatti a loro e la borsa per soccorrere le necessità loro e le mani per guidarli attraverso gli impervi sentieri della vita. E quando il periodo accordatogli sulla terra sarà finito, accoglilo o Signore, in quelle dimore celesti preparate per i Tuoi fedeli, dalla fondazione del mondo. Amen.

Si beve - ricorda il Commendatore - per ricordarmi che tutti gli uomini sono mortali e per testimoniare la mia speranza nell’immortalità dell’anima. Possa questo vino parlare contro di me nel giorno del Giudizio per condannarmi, qualora ecc. ecc..

L’ammittendo viene ammonito: …hai dimostrato l’autenticità della tua fede… …non disonorare mai te stesso né quest’Ordine, né bestemmiare il Nome di Colui sotto la cui bandiera ti sei arruolato.

Segue la lettura degli Atti degli Apostoli 1 15-16 (suicidio di Giuda e ammissione di Mattia come dodicesimo apostolo), quindi l’ammittendo accende la dodicesima candela.
[Il neo cavaliere reintegra il collegio degli apostoli, occupando il dodicesimo posto lasciato libero dal discepolo che tradì (ma per il rituale fu apostata!).
Si noti che il discepolo che tradisce è sempre tra i più vicini o addirittura tra i parenti: Giuda è degno della massima fiducia, tanto da amministrare la cassa comune, Devadatta è il cugino del Buddha e Mordred addirittura il figlio di Artù! Gli assassini di Hiram sono compagni, quindi lavoranti a pieno titolo.
I tradimenti simbolicamente provengono dall’interiore: sono le forze della passionalità e della materialità che si oppongono all’evoluzione. Ma in questo rituale ...]
Alla nomina a Cavaliere, consegnato il balteo, il Commendatore sottolinea la Croce della Passione, emblema del premio che il Nostro Salvatore ha promesso a colore che operano conquiste nel Suo nome ed enfatizza la divinità del Salvatore: Lui essendo la luminosa stella del mattino, che porta salute e salvezza all’umanità, luce a coloro che sono nelle tenebre e nella valle delle ombre della morte. Ricordati sempre di questo e comportati da Suo difensore, fino alla morte.

Anche alla consegna della spada vengono sottolineati attributi religiosi fino all’universale ed eterno (…) regno del Benedetto Emmanuele, il Principe della Pace, il nostro Grande Salvatore.

Infine, dopo la consegna degli speroni, vengono mostrate le bandiere, il Grande Stendardo bianco con i due motti («In hoc signo vinces» e «Non nobis Domine, non nobis, sed nomini tuo da gloriam» interpretati dal Commendatore: Possiamo servire lealmente il Maestro e quando avremo passato le porte del sepolcro, possiamo ricevere dalle sue mani la corona della vittoria, dicendo: non per i nostri meriti, Signore, non per i nostri meriti, ma in nome Tuo, dà la Gloria) e il Beauceant (...per metà è bianco e per metà è nero, a significare che i Cristiani Guerrieri erano miti e favorevoli agli amici di Cristo, ma neri e terribili contro i suoi nemici. Noi conserviamo questa bandiera a memoria dei nostri antichi Compagni, e come incentivo per emulare il loro spirito di sacrificio e di devozione).

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