giovedì 31 dicembre 2009

8.1 Massone Illuminato

Il recipiendario viene accolto con la proclamazione che il Maestro dei Liberi Muratori è il Supremo Patriarca dei Mondi, intendendo come tale chi sovrintende al Grande Tempio della Natura Primordiale (appunto la natura pre-noetica): l’Arca Noachita infatti rappresenta il Grande Tempio della Natura Primordiale, il solo modello degno della imitazione dei Liberi Muratori.

Il candidato compie a ritroso, guidato dalla Stella Vespertina, il cammino dall’Abisso all’Eden di Luce, da Settentrione (l’oscurità, perno del cammino di Luce sempre nascosto alla vista), a Occidente (stazione del tramonto), a Meridione (apice della potenza luminosa) fino a Oriente, l’Alba Orientale che racchiude in sé la Tenebra, il Tramonto e lo splendore Diurno.

All’Ara riceve la Luce dell’Eden e la diffonde attraverso i tre punti cardinali attraversati.

Contempla inoltre il Nome Ineffabile Fiammeggiante. In esso stanno il Padre, la Madre, la loro perpetua congiunzione e la Matrice Universale delle Forme Viventi, cioè al di là della identificazione con princìpi religiosi (che a mio parere limiterebbero l’universalità del simbolo) riconosce la centralità di un Principio entro il quale sono comprese tutte le possibilità. Il camminatore nel suo cammino non può avanzare alla cieca, ma ha bisogno di una guida (la stella) non tanto per seguire quanto per possedere un orientamento interno (attenzione: guida, non luce! - guida interna, non esterna!) che gli permetta di non perdere la via oppure di ritrovarla in caso di diversioni.

Il recipiendario stipula il triplice patto stabilito con l’Eterno (tenere sacro il Nome Ineffabile e seguire i Comandamenti), con i Viventi (rispettare l’Armonia della Natura Primordiale) e con se stesso (verità, fedeltà e giustizia).

Ritorna il motivo del Patto, alla base dell’esistenza di popoli (e religioni: l’ebraismo). Il patto giuridicamente è un contratto tra due persone (i contraenti) che appunto per il fatto stesso di “patteggiare” si riconoscono uguali o almeno di pari dignità. Se nella religione può essere una concessione dall’alto (la divinità che si degna di “abbassarsi” patteggiando con chi ha creato come l’adulto si rivolge al bimbo promettendo un premio in cambio di un comportamento educato) il camminatore si pone in un’ottica diversa: l’uomo riconosce un altro da sé (l'altro contraente del patto) e si impegna. Nel corso del cammino riconoscerà che fondamentalmente il patto è un triplice accordo con se stesso.

In virtù del patto può rivivere la Festa delle Capanne al termine del raccolto,antica festività ebraica durante la quale ognuno viveva per sette giorni in una capanna di frasche, che si era costruito, senza l’ausilio di utensili di metallo, come memoriale della Grande Opera divina, cioè come preparazione all’entrata nella Terra dell’Eden, la Terra dei Quattro Fiumi, all’angolo nord-est, il luogo della sorgente più elevata del mondo: Qui abitarono i nostri Antenati... Punto di intersezione tra la Luce e le Tenebre. Il neofita vive il rito dei quattro guadi: nel primo guado l’acqua giunge alle caviglie, nel secondo alle ginocchia, nel terzo alle anche, ma nel quarto alla base del capo, impedendo il passaggio e interrompendo il cammino.

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