domenica 20 settembre 2009

4.1 Bellezza e Forza

Generalmente si intende il grado di Compagno come la tappa che insegna a intervenire sulla passività.

Viene esaltato l’archetipo della Bellezza, in rapporto-contrapposizione con la Forza.

Quindi si lavora sulle modalità di estrinsecazione del costruire. La forza della pietra grezza, levigata con un faticoso e continuo lavoro, si esalta nella armonia della costruzione.

Intervengono dunque i rapporti e le misure.
In secondo grado compare la Stella, il Pentalfa, con il suo modulo costruttivo della Sezione Aurea, vero e proprio punto di contatto tra Forza e Bellezza.

L’intervento dell’armonia della Bellezza è dunque componente essenziale per la costruzione dell’homo novus.

Il lavoro da compiere è molto delicato e non facile.

Ulisse è affascinante, è seducente, nel senso etimologico del termine. Eppure Ulisse (in Dante) è un fallito. Non ha raggiunto l’obiettivo, è un dannato: non aveva le qualificazioni indispensabili.
Molti non raggiungono l’obiettivo, non ne sono capaci: non hanno la forza.
Molti non sono nemmeno in grado di raggiungere un livello di vita accettabile nel mondo della quotidianità.

Molti di loro vengono etichettati come depressi, nevrotici, eccetera. Non voglio entrare nel merito di termini tecnici, così come non voglio sottolineare le concezioni diverse nei confronti dello stesso stato d’anonimo, bollato un tempo come peccato mortale (accidia) dalla religione e considerato invece oggi una malattia (il male oscuro). E forse non è né l’uno né l’altra.

Esaminiamo invece i motivi del fallimento, per cui ormai molti uomini oggi non riescono non dico a percorrere una via di ricerca, ma nemmeno a vivere nel mondo di tutti i giorni e non sanno liberarsi dai condizionamenti.

Sarò come tu mi vuoi si promette all’innamorata, non comprendendo di impegnarsi a non essere liberi. Non è libero, non è armonico chi imposta la propria vita sulle aspettative degli altri. E se non riesce a soddisfarle, a esserne all’altezza? Quanti danni hanno provocato certi genitori a figli non in grado di rispondere alle loro aspettative! Quei figli potrebbero perdere di vista se stessi e non realizzarsi in nessun campo.

Voglio controllare tutto si impone chi cerca la spiegazione di ogni piccolo avvenimento, la organizzazione di ogni aspetto della vita, fino alle trascurabili inezie. Ma in tal modo taglia fuori dalla propria esistenza tutto ciò che non fa parte della programmazione razionale (sia pure patologica),ed elimina l'imprevisto, la creatività, la fantasia.

Il muratore che vuole costruire affidandosi ad un solo strumento non riesce a costruire nulla.

In un certo periodo storico in Italia vigeva una massima: Credere, obbedire, combattere. Non è caduta in disuso con la fine di quel regime. Molti, troppi si affidano ad ideologie e a credenze con uguale abbandono. Si identificano nel partito politico, nella squadra di calcio, persino nella moda. Agiscono in base ai suoi dettati (considerati quali nuovi dogmi o princìpi cogenti) e non riescono più ad individuare se stessi.

Vorrei, ma davvero non posso: ho paura di… Il mondo delle paure procura sempre più vittime. La paura di invecchiare, di rimanere soli, di ammalarsi, della folla, del vuoto, degli spazi aperti, degli spazi chiusi,... L’uomo si sente solo di fronte alla difficoltà, in una condizione limitante. Non decide; si rifugia nel suo piccolo mondo sicuro, limitato e rinuncia a vivere.

Con questi presupposti non solo non si riesce a percorrere nessun cammino tradizionale, ma non si è nemmeno in grado di vivere nel mondo quotidiano. Si è per così dire vittime della Forza non temperata dalla Bellezza e usano solo il mazzuolo senza il contemporaneo uso dello scalpello, strumento che indirizza e convoglia la forza bruta del martello.

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